sabato 12 febbraio 2011

^^

Viaggio.

Viaggio strano. È la prima volta che parto con “qualcuno”. E per di più italiano! Ho sempre viaggiato da sola… compartir es otra cosa!
Arrivo a Managua … il viaggio che ci porta dall’ aeroporto a “casa” è… esattamente come me lo ricordavo. Nessuno stupore. O meglio solo uno, mi stupisco di non essere stupita. E penso.

Una camionetta calda .. con i bagagli accatastati nel rimorchio e legati insieme con una fune .. per evitare la caduta durante il tragitto. Mi ricordo della calle.
Le strade di Managua sono orribili. Non tutte sono asfatate e quelle che lo sono … si sciolgono al sole. Gli autobus sembrano divertirsi saltando le buche.
ll primo viaggio sul bus “trece” (“la trece, la trece!”) non lo smentisce: aggrappati come possono i miei compagni di viaggio si stupiscono per il tanto saltare .. lo paragonano a Gardaland..e io non mi stupisco, né per le buche, né tanto meno per “gli italiani”.

Dal finestrino cartelloni pubblicitari, cartelli stradali, semafori, taxi gialli, gente che corre, che cammina, che guarda … è tutto un colore. Mi ricordo dei colori.
Colori di una città che è un disastro, colori delle casette ad un solo piano che si alternano e mai si ripetono uguali, colore del fumo dei gas di scarico che si alza giusto ad altezza vie respiratorie, colore blu del cielo che a Milano non esiste, colore sbiadito della mia pelle per il quale la gente mi guarda allucinata, colore delle farfalle che sono enormi e che volano alto.

Si sentono clacson, urla, vendidores ambulantes, freni che stridono, musica a tutto volume, pianti e risate di bambini. Mi ricordo del rumore.
“PAAAAN! PAAAAN!” “Basura-basura, Basura-basura”. E quando la musica si spegne.. è perché non c’è più corrente! E allora si inizia a cantare.

I ricordi si mischiano con la nuova avventura… una settimana passa senza che io me ne accorga.

Lo stupore per la consapevolezza che sento è grande. E mi stupisco!

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