sabato 19 febbraio 2011

Domani

Domani!

Si! Domani si comincia!

Domani finalmente a lavoro!

Uhm ma quando arriva questo domani???
Ormai è tre settimane che siamo qui e il giorno fatidico per iniziare non è ancora arrivato…le prime due settimane sono state di rodaggio, di conoscenza, la seconda settimana poi con l’arrivo di Davide ci sono stati un sacco di incontri, riunioni, visite…Finalmente si era deciso come impostare il lavoro…ma ad oggi questo domani non è ancora arrivato! Il motivo? BLOQUEO! Da una settimana Cochabamba è paralizzata da manifestazioni e cortei, le strade sono bloccate da persone, tronchi, macchine, sassi e se provi a passare rischi che ti si taglino le gomme della macchina, per cui o si sta chiusi in casa o si arrischiano percorsi alternativi guadando anche fiumiciattoli e canali con il gippone della parrocchia…



Qui in Bolivia molto spesso la gente scende in piazza a protestare e i malcontenti di questa settimana sono per l’aumento dei prezzi che sta pesando tantissimo sulle famiglie boliviane…prima di Natale il gasolio è aumentato di quasi 2/3, e tutto questo solamente per pochi giorni, perché le proteste in piazza sono state così forti da far eliminare il decreto in un batter d’occhio!
Nelle comunicazioni ufficiali del governo tale decisione era stata giustificata da tre motivi principali: lotta al contrabbando, bisogno di aumentare il prezzo al barile pagato alle transnazionali, possibilità di investire il risparmio ottenuto in sostegno diretto all’economia, ma molto piú probabilmente la manovra è stata messa in atto per rimediare ai problemi della compagnia petrolifera dello stato, che pur dettando le proprie leggi di mercato non riesce ad andare avanti…


E intanto da quel momento tutti prezzi a poco a poco sono iniziati a salire, facendo sì che una popolazione che per la maggior parte vive alla soglia della povertà debba assorbire un fortissimo aumento dei prezzi della benzina, dello zucchero e ben presto anche della carne di pollo…questo perché sono state proibite le esportazioni di alcuni prodotti e non avendo più mercato le coltivazioni sono sempre meno e i prezzi continuano a salire alle stelle…e intanto le proteste continuano…ma quanto e quando verranno ascoltate?

E noi qui, ad aspettare che tutto questo blocco finisca per cominciare con il lavoro…


Ma anche questa è Bolivia, per cui aspettiamo, o meglio esperamos - come si dice in spagnolo che mi sembra abbia una accezione più positiva =) – lasciando che anche questa attesa ci insegni qualcosa… perché spesso la Bolivia è fatta di momenti di attesa…a noi che siamo abituati a fare, a buttarci subito, a non voler perdere nemmeno un momento, perché non vogliamo buttare via il tempo…perché anche se in queste tre settimane non ho combinato molto le persone che ho incontrato, i volti, i sorrisi, i racconti e i momenti in cui ho dovuto aspettare mi hanno rivelato qualcosa di questa Bolvia che è ancora tutta da scoprire…
E allora esperamos domani…



3 commenti:

  1. Solamente la ardiente paciencia harà que conquistemos una espléndida felicidad...
    Mega-abrazos pierita!!!!
    Pietro

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  2. Per fortuna c'è ancora qualcuno che si incazza. Dici bene, qui da noi non sappiamo aspettare, ma solo quando si tratta del nostro tornaconto. A muoverci contro le ingiustizie aspettiamo sempre fin troppo. Buon lavoro!

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  3. ue cello!!! si, esattamente, la cosa che mi fa ancora più rabbia è che qui le proteste sono talmente forti da far paura a volte al governo (il decreto di aumento dei prezzi della benzina dopo Natale è stato cancellato dopo 2 giorni, prova a pensare quanto han protestato!!!)...il problema da noi non è tanto il fatto che si aspetta fin troppo, ma che rispetto a certi temi c'è molta indifferenza...

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