venerdì 4 febbraio 2011

I faraoni tremano, i re no...


Non è la prima volta che vengo in medioriente, ma questa volta ci arrivo nel mezzo della bufera. Tunisia ed Egitto docet. Siria e Yemen ne sanno qualcosa, e ne sapranno ancora di più forse nei prossimi giorni. La zona del mondo contraddistinta dai livelli più bassi di garanzie democratiche si è svegliata improvvisamente, paese dopo paese, in un crescendo rossiniano di rivolte e repressione. Paese simbolo di tutto ciò è l'Egitto, assurto ancora una volta a cartina tornasole di quanto accade nel mondo arabo. Il faraone Mubarak, già in procinto di passare lo scettro al figlio ha dovuto cambiare i suoi piani, è stato abbandonato anche dai sempre interessati USA e la sua resistenza da sempre più l'impressione di essere un mero tentativo di strappare una pace "onorevole".

E la Giordania??? Sono qui da pochi giorni e non posso avere una visione completa delle cose, ma pare che non seguiremo quanto accade nel resto del mondo arabo. Ci sono manifestazioni di protesta tutti i venerdì ma quando si arriva a mille partecipanti gli organizzatori fanno festa... il re inoltre ha cambiato il primo ministro per accontentare le richieste anche se pare che gattopardianamente sia cambiato tutto per non far cambiare niente, visto che il nuovo arrivato è in realtà l'ex primo ministro in carica dal 2005 al 2007... globalmente l'impressione è che la situazione sociale in giordania sia troppo particolare (più della metà rifugiati palestinesi, moltissimi giovani e giovanissimi et similia) per immaginarsi chissà quali sconvolgimenti, almeno nel breve periodo...

ps. Il viaggio è stato faticoso, la casa è bella e grande, il tempo per adesso fa schifo, il cibo è mediorientale, io sto bene e saluto tutti gli spettatori da casa....

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