gamarjobat Sakartvelo
In Georgia siamo arrivati
molto carichi e lanciati,
dopo il viaggio lungo un giorno
pane e vino troviamo in soggiorno.
Da preti e suore una grande tavolata
tra veronesi e georgiani la prima abbuffata.
La casa nuova è semplice e carina,
peccato che il fornello non sia in cucina!
Dalle finestre una bella visuale,
la fontana del vello d'oro
nella piazza principale.
Per le strade c'è un gran casino,
ad ogni angolo un mercatino;
pieno di gente che vende qualsiasi cosa,
per le strade macchine e clacson a iosa.
Dopo uno stradone tra block e parlamento,
di entrare al centro è arrivato il momento.
Tutti i bambini ci guardano straniti,
non riusciamo a comunicare e rimaniamo impietriti;
"nela nela" ci facciamo coraggio:
tra inglese, georgiano e italiano inventiamo un linguaggio.
A lezione siamo iniziati ad andare
e qualche parola riusciamo a ricordare,
la loro lingua è davvero incasinata
l'esperanto sarebbe una gran figata!
Una calda domenica Gelati e Motsameta possiamo ammirare,
e pure i famosi kinkhali ci fanno assaggiare.
Passiamo a Tbilisi una settimana,
e iniziamo ad entrare nella festa georgiana;
vino, aglio, cipolle e carne piccante,
se non è il paradiso, non ci è molto distante!
Sabato in giro con freddo polare
ma almeno i famosi balli abbiamo potuto ammirare;
domenica invece giornata particolare,
Irene e Dimitri ci han portato a vendemmiare!
L'ambasciatore è la volta di incontrare,
alla festa italiana ci vuole invitare;
una bella serata suonata e cantata,
la lirica italiana è sempre molto apprezzata.
Ora in treno 5 ore di viaggio,
Kutaisi sarà un miraggio?!
nakhvamdis - arrivederci
giuditta
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