mercoledì 28 ottobre 2015

9.500 km dall'Italia

Managua, dunque.
Per l'esattezza: barrio Valle Dorado, de donde fue el restaurante Aragon, una cuadra abajo, dos al lago, dos abajo, costado sur del parque. Claro, no?!

Beh, ripetetelo ad un taxista qualunque e vedrete che saprà trovarci. Se poi una volta là doveste avere difficoltà nell'individuare la casa giusta, potete sempre chiedere informazioni al guardiano della quadra. Lo riconoscerete come l'omino sorridente che, armato di manette e seggiolina di plastica, vi sta osservando dall'ombra di un mango. Attenti che, nonostante l'aria da bimbo sperduto nel Paese delle Meraviglie, sa e vede tutto.

La mia prima regola d'orientamento è sempre stata imparare a memoria il nome della mia via e in che direzione si trova il centro rispetto ad essa. Ma, dal momento che a Managua un centro non esiste e che il mio indirizzo è lungo quasi due righe, mi trovo costretta a rivedere la mia bussola di riferimento, a riconsiderare ciò che mi è sempre risultato più facile, insomma a rimettermi in discussione. Che poi forse è ciò che stavo cercando.

Per fortuna le mappe, per quanto rare, esistono anche qui. Per fortuna forme e colori aiutano, anche quando le parole per definire sono troppe, o mancano del tutto.



Nessun commento:

Posta un commento