Dieci giorni in Kenya e…
Panni stesi in Mombasa centro |
Ho già visto
un sacco di cose: il centro della città di Nairobi dove ci sono palazzoni,
grandi uffici ed i più poveri vengono scacciati con forza dalla polizia così
come le baraccopoli: esempio più lampante è Korogocho. Quello che più mi ha
colpita qui è stata la dedizione e la voglia di studiare di due ragazzi in una
biblioteca all’interno della slum.
I colori, gli sguardi e gli stralci quotidiani sono
le cose che più catturano la mia attenzione.
Casa a Mombasa centro |
Ho odorato
molti profumi ed odori: al mercato così come nelle stradine e negli stradoni si
sentono tutti i tipi di odori possibili che spesso è difficile
contraddistinguere tra piacevole e non.
Vicolo a Mombasa centro |
Ho sentito
moltissime voci espresse in diverse lingue ed esperienze. La lingua
maggiormente usata per ora è l’inglese anche se a tratti parliamo italiano e
moooolto raramente qualche parola/espressione in swahili, questo soprattutto
nei primi giorni mi faceva venire un mal di testa tremendo. Tutte le
testimonianze ed esperienze di vita concrete che ho ascoltato con interesse mi
hanno coinvolta e fatta rimanere a volte a bocca aperta per lo stupore, altre
volte ho guardato con meraviglia la dedizione e la tenacia proprie della
persona che avevo difronte.
Ho gustato
alcuni dei piatti tipici: carne (nyama choma), verdure (sukamaweki),
accompagnamenti (tipo chapati, cous cous, riso, polenta), dolci (tipo
cupcakes); tutto da mangiare con le mani in maniera molto aggraziata e nessuno
tra noi quattro per ora ce l’ha fatta.
Mare cristallino di Mombasa |
Per ora ho toccato
quasi sempre il cibo con le mani impiastricciandomi bene come piace a me, così
come l’acqua salata dell’Oceano e la sabbia finissima bianca.
Primo bagno al Sai Rock |
Ho provato sensazioni anche non troppo piacevoli:
la prima e forse più significante in questi primi momenti è stata lo sconforto
di trovare la casa non proprio come me l’aspettavo, non so bene cosa avessi in
testa ma non proprio Blattiland – “La Bettola” (come scrive la Mari).
C’è voluta quasi una settimana per percepire la casa un po’ più mia e di
Gianluca, dopo le prime pulizie e qualche blatta in meno; ho quindi deciso di
disfare le valigie (mi mancano le mensole nell’armadio quindi andrò a
familiarizzare prossimamente con un falegname in quartiere), abbellire la mia
stanza e la cucina e tener conto delle blatte che di certo non scacceremo mai
del tutto, basta conviverci in maniera serena!
Beh, non si può negare che il cult della prima
settimana è stato il FORNO!!! In quanto, non avendo il forno a casa nostra, ho
iniziato a pensare o forse più a rimuginare a come costruirne uno nel nostro grande
e bellissimo giardino tanto da far uscire ossessionati gli altri tre compagni
di viaggio la cui prima domanda in una casa è diventata: “Ma, c’è il forno?”.
Ora siamo a Mombasa da giovedì e domani sera
torneremo nella nostra casetta a Kahawa West dopo meeting di formazione e di
incontri con i nostri responsabili ma non si può negare che ci siamo divertiti
e abbiamo conciliato bene il servizio/formazione con anche momenti di relax!!!
l'allegra comitiva sul catamarano!!! |
Mari - la principessa colpita dal feroce "Porcospino" |
Angy contemplativa |
Gianlu - il marinaio |
Alla prossima, sicuramente da casa nostra.
Ire
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