sabato 31 ottobre 2015

“…Quello che lasci tu lo conosci, quello che trovi vale di più…”

Il titolo fa parte di una canzone ("Esci dalla tua terra e va'") che cantavo spesso a messa nella mia parrocchia d’origine a Milano e che recentemente mio papà, in una lettera, mi ha citato…

Andiamo e torniamo da Cafasso ogni giorno a piedi: è bellissimo, tante volte stiamo in silenzio zizzagando tra diverse pozzanghere e arrivo il più delle volte al lavoro già sporca, mi piace proprio finire dentro le pozze e avere le mezze pedule alte come scarpe con i tacchi per il fango che rimane attaccato sotto! J
Beh, è iniziata la stagione delle piogge: ogni giorno a partire dalle 16.30/17 piove molto fino quasi al mattino.
In un pomeriggio di pioggia...matatu che fanno lo slalom tra le pozzanghere...
...e così anche i piki-piki si attrezzano alla pioggia :)
 E questo è il risultato fuori da casa nostra…
Gianlu che chiude il portone!
Molte cose sono già cambiate e ho iniziato a vivere una quotidianità un pochino più definita al lavoro, a casa, con Gianlu ed anche con me stessa.
Lo scorso fine settimana mi sono data a compere “folli”: sono andata alla ricerca di alcune cose per la casa al mercato in mezzo alle bancarelle delle cose usate e non, contrattando per cercare di spendere il meno possibile (il mio lato T-rex si fa sentire anche qui, anche se alcune cose sono piuttosto essenziali). Ora abbiamo tutto il necessario per cucinare: pentole e attrezzi culinari, anche tipici come la padella ed il mattarello per fare il chapati; abbiamo poi la tovaglia, i tovaglioli di stoffa, le stoviglie per sei persone, il filtro dell’acqua ed anche spezie varie.
Signore e signori, abbiamo anche il mini-pinner Ariete: scoperta degli ultimi giorni in casa che il grande Gianlu ha aggiustato!!!

 















Anche a Cafasso il mio compare si sta dando molto da fare per aggiustare ogni cosa: forni, lavatrice, frigorifero, lavandini, … tanto che l’house-mother una volta mi ha detto che Gianlu è una benedizione per il servizio in quanto non potrebbero permettersi una persona che esca a riparare gli elettrodomestici e quindi lo fa lui molto volentieri.

Abbiamo sistemato, pulito e piantato semi che il mio compare si era portato dall’Italia e anche un albero del frutto della passione, due fiori belli colorati e a breve pianteremo dei semi di girasole! E, sorpresa per entrambi, è stato il ritrovamento di ben quattro geranei dietro la nostra bellissima casetta in giardino che abbiamo messo all’ingresso, va solo capito quando fioriranno.
La nostra porta d'ingresso con i geranei...
e la casetta in giardino ancora tutta da arredare!
Sto imparando a vivere un po’ più con tempi africani: di giorno in giorno e senza alcuna fretta, hakuna matata! Non abbiamo ancora internet, ma sono state costruite le mensole per il mio armadio, purtroppo però sono un po’ troppo grandi quindi bisognerà sistemarle, con calma tutto si sistemerà, basta crederci.

A ciascuno la sua amaca!


Ho iniziato a prendermi del tempo per me, per scrivere ogni tanto e staccare la spina: ho già ultimato un libro iniziato una settimana fa scarsa e riesco a svaccarmi una mezz’oretta ogni tanto sull’amaca a sonnecchiare, guardare il vento tra i rami degli alberi nel nostro giardino, grandioso!





Nei molteplici messaggi, che mi arrivano dalle persone che mi sono vicine, mi vengono domandate molto spesso due cose, dopo il chiedermi come sto e come mi trovo in un altro continente e con il mio compare piccolo-uomo: “Iniziato il lavoro? In cosa consiste?”.
Ecco, ora proverò a scriverlo non solo per voi che mi leggete ma anche per rimettere in ordine le idee che mi frullano in testa…
Abbiamo creato una certa routine: sveglia alle 7.40, colazione, alle 8.30 usciamo di casa e, dopo la passeggiata di una mezz’oretta di buon passo, alle 9 siamo a disposizione a Cafasso.
E qui cerchiamo di metterci all’opera seguendo i lavori che fanno i ragazzi o che lo staff ci dice essere utili. I compiti e le mansioni sono molto diverse tra loro:
  • Shamba (= cortile/orto in swahili), in cui si semina, si vanga e ci si prende cura dell’orto in generale;
  • Animali (capre, mucche, vitelli, conigli, galline);
  • Costruzioni in quanto Cafasso si sta rinnovando ed ingrandendo: stanno/stiamo costruendo un nuovo posto per gli attrezzi, una casetta per gli ospiti e tutti gli spazi per gli animali così da poterne comprare altri;
  • Brikets, ovvero dei salsicciotti di carbone, acqua e sabbia che i ragazzi fanno poiché rende meglio del legno;
  • Cucina, in cui principalmente se ne occupano l’house-mater e una ragazza volontaria ma a volte mi intrufolo a vedere cosa mettono sui fornelli, o meglio dire sul fuoco;
  • Classe, ovvero una stanza vicino all’ufficio dove i ragazzi con l’aiuto di un’altra ragazza volontaria fanno i compiti, studiano e si preparano per gli esami di fine anno.
In neanche due settimane, ho avuto l’occasione di girare e provare tutte le mansioni seguendo e affidandomi ai ragazzi di Cafasso, dopo l’approvazione di Felix – nostro responsabile qui a Nairobi. Ho iniziato in shamba a piantare semi di girasole, pulire dalle erbe selvatiche il pezzo di terreno dedicato ai pomodori, ho provato a vangare ma facevo troppa fatica; ho dato da mangiare a mucche e vitelli. Ho assistito chi preparava il cemento passando loro le taniche d’acqua o spostando, almeno provandoci, pesantissime carriole piene di sabbia o sassi o cemento; ho lavorato con due coppie un’intera giornata per fabbricare i brikets, diventando tutta nera come il carbone. Infine, forse dove mi sono sentita più a casa, ho fatto compagnia all’house-mother in cucina a preparare il chapati per tutti (abbiamo usato 5/6 kg di farina), a dividere i fagioli dai fili d’erba o semplicemente rassettare e lavare i piatti.
Così come Gianluca ed io cerchiamo di girare ed assaggiare ogni mansione durante la settimana, così anche i ragazzi sono tenuti a fare, avendo quindi una/due sessioni di manual work ogni giorno e la restante da spendere in classe.
Mangiamo insieme ai ragazzi e stiamo incafasso fino alle 16/17 per poi tornare a casa e lavare i panni/fare la spesa/curare l’orto/svaccarci!
Ormai un must di tutti i giorni è cenare come i nonni alle 7.30 massimo così da prendere alle 8 una tisanina/infuso di erbe magiche, che secondo Gianlu ci faranno scampare ogni malattia qui, e nel frattempo vederci un film per poi andare a nanna.
Una piccola parte della shamba di Cafasso e le "vecchie" stalle delle mucche e delle capre
Tea break alle 11a.m. con salame di cioccolato gentilmente offerto da "La Bettola"
E per finire Gianlu al lavoro: mastro Carpentiere!
Ah, ho fatto una piccola scommessa tra me stessa: prima della fine dell’anno del servizio civile riuscirò a sollevare un sacco di cemento da 100kg!!!...E’ necessario se sto a Cafasso, mi piacerebbe cercare di sperimentare tutte le mansioni che i ragazzi sono tenuti a fare, oltre che metter su un po’ di muccoli! J


Un abbraccio a tutti, belli e brutti!

Ire

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