Sono tre giorni ormai che è iniziata
la nostra avventura qua a Mombasa, e le persone che abbiamo
conosciuto non si contano più sulle dita delle mani. I volti sono
diversi soprattutto per le loro età ma i sorrisi sono molto simili,
magari qualcuno più sdentato di altri.
Il nostro cantiere si concentra in due
posti completamente differenti il Mahali Pa Usalama,un centro per
bambini vittime di abusi, e il Nyumba Ya Wasee, una casa di riposo
per anziani. Dalla prima siamo usciti stremati, d'altronde i bambini
sono pieni di energia e la loro vivacità è contagiosa, solo che
quando si superano i 20 anni non si riesce più a stare al passo. Nel
secondo, invece, è bello aiutare in quelle che sono le attività
quotidiane delle persone che nel centro anziani ci lavorano tutti i
giorni, come cucinare, stirare le camicie e anche ascoltare i loro
interminabili aneddoti. Sono tante le risate che ci facciamo, sia
quelle nei due centri, sia quelle dovute alle perle di saggezza che
ci scambiamo tra di noi, ad esempio:
- io amo mangiare le cose marce
- preferirei fare il patologo perché le persone vive mi fanno schifo
- ho scoperto che mia mamma mi ha iscritto ai boy scout perché ero un disadattato
e anche il fantastico calendario di
viaggio di nozze sul cammello per cui abbiamo posato io ed Elena.
Non vediamo l'ora di scoprire cosa ci
aspetterà, a mille di questi giorni.
Giovanni
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