sabato 26 aprile 2008

e adesso qa è Pasqa

addis, mezzanotte e qcsa del 26 aprile

Oggi pausa (leggo guardo joco scrivo). Ieri venerd santo. Dalle 9 alle 16e40 nella Chiesa di San Michele partecipo di mia sponte alla celebrazione della morte d Gesù. Perché lo faccio? Per la curiosità di vedere un’altra modalità d vivere la fede cattolica. Dormo poco, ma alle 9 varco, unico bianco, il portone di Saint Michael, ke poi sarebbe la mia parrokkia, vicino al bungalow ufficio. La kiesa è moskeizzata: le panke sono state trasportate fuori e i tappeti la rivestono per intiero. Le scarpe si abbandonano all’ingresso, meno ki ha le infradito: qelle s’assomigliano un po’ tutte, qdi tele porti dentro e le depositi ai lati. A sx gli uomini a dx le donne, in file ordinate seduti qdo c sono letture e omelie, in piedi per l’inginocchiamento; qsta pratica ha un po’ del bàns: durante i canti in determinati momenti ci si tocca le spalle, le ginocchia e si appoggia la fronte a terra; oppure si bacia il terreno, a scelta. Durante la giornata qke centinaio di volte, ma non saprei quantificare. Se sei felice e tu lo sai tocca le spalle.. tocca il ginokkio.. bacial terreno.. fai tuttoinsieme..

Il capitolo calze è buffo, io pesco a caso calze dal mio cassetto, e solitamente escono d colori differenti. Non prevedevo d dovere togliere le scarpe, e qdo ho realizzato mi son guardato mezzo spaventato metà divertito i miei piedi, ma era andata bene: una blu una nera; solo qc1 se né accorto e ha ben maskerato lo stupore. Sarà ke uno di fianco a me indossava calze blu elettrico colle dita, spero d avere ben maskerato lo stupore.

Un paio d scene da ricordare.. beh alle 12 c’è stato l’intervallo (anke x’ loro erano digiuni, e alcuni anke anziani) d mezz’oretta. Appena melo sono fatto spiegare da un ragazzo, son fugato a casa dove mi son tuffato liscio sul divano perdendo i sensi dalle 12e10 alle 12e27 (la salvifica svelia del cellulare…). E poi all’inizio del tutto, qdo non avevo ben kiara la freqenza degli inginokkiamenti, e mero anke accorto d essere piuttosto lento perché partivo in ritardo e non conoscevo precisamente la fluidità del gesto. Così stavo attentissimo ai primi ke partivano e gli andavo dietro al volo. Qdi sono sceso –devotissimo- un paio d volte da solo; la prima volta x’ un tipo ha raccolto i fazzoletti ke aveva a terra, la seconda x’ uno sé grattato il ginokkio. Li ho visti muoversi e… oplà… fronte a terra, cercando d rimanere serio qdo risalivo catturando qke okkiata perplessa. Già 6 bianco, in+ hai le calze d 2 colori diversi, tinginokki qdo vuoi… e allora mettiti a fare girare delle clave infuocate ke attiri d meno l’attenzione.

Il resto sono qke rito particolare come il fatto kei sacerdoti al momento della (ipotizzavo) morte temporanea vengon coperti da un panno rosso dorato (ke se camminassero in trenino farebbero un po’ dragone cinese), i dolorini alle cosce d oggi ed una certa soddisfazione alla fine; non tanto per la resistenza ginnica ke non aveva ceduto, qto x’ è una modalità d preghiera ke non mi appartiene, ma credo abbia un suo senso, quello d una lievissima vicinanza fisica al dolore del Cristo. E senza dovere a tutti i costi bollare qsta tradizione religiosa come giusta o sbagliata, qdo ho ritrovato le mie scarpe mi son seduto sul muretto ed ho aspettato qke minuto ad andare a casa, guardando i miei compagni di preghiera ke si facevano gli auguri, ero contento.

pàx

domani.. oggi.. domenica nsomma, mene vado a Nazaret a fare Pasqa. Kstòòòòria.

Non piove, quindi latte dal rubinetto?!

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