domenica 27 aprile 2008

Numeri e momenti...

Dall'Etiopia alla Moldova.... anche qui è Pasqua, un po' meno cattolica... un po' più ortodossa.
Ma non solo, è stato pure il mio compleanno quindi voglio le scuse di chi non mi ha fatto gli auguri... scherzo... ma neanche tanto!

Week-end impegnativo quindi... Compleanno + Pasqua.

Sabato mattina la non sveglia mi fa alzare alle 10.15. Tempo di prepararmi e sono già fuori... è il 26 aprile sono esattamente 2 mesi che sono in Moldova... è primavera si può starsene chiusi in casa in una giornata così... neanche una nuvola, 20° circa e il sole che finalmente inizia a scaldare l'atmosfera...

La fame mi porta al McDonald... non chiedetemi il perchè. E' da un paio d'anni che non frequento il posto ma... sarà che mi è venuto in mente il Cameroni Boliviano o forse che mi è venuta voglia di mangiare le patatine fritte.... beh insomma mi ci trovo dentro.

Esco e col mio unto trofeo “solo me ne vò per la città”, osservo la gente fare le ultime compere prima di Pasqua, mi fiondo in un parco, ci sono 4 i bambini che giocano, i fiori ormai coloratissimi spuntano ovunque e gli zampilli della fontana danno già un tocco d'estate. La panchina è comoda ma l'ora è tarda, devo tornare a casa. Fra e Elisa mi staranno preparando qualcosa per pranzo... è pur sempre il mio compleanno!

Torno e le vedo ai fornelli. Il tempo di rispondere a qualche messaggio d'auguri e parlare con Ciara su Skype ed è già pronto.

Mi presento in cucina e vedo qua e la oggetti e sacchettini vari... i regali! Ma quanti sono? Li conto 1,2,3...6! Bella sorpresa! Vorrà dire che ho fatto il bravo... o almeno questo è quello che diceva mia mamma quando da piccolo ricevevo tanti regali.

C'è pure la torta con la candelina... o meglio il dolce tipico pasquale (una specie di panettone) con l'incenso al posto della candelina... cosa potrei volere di più...

Il pranzo è finito, è quasi ora di partire per la trasferta di Pasqua. Mentre mi preparo arrivano di fila 3 messaggi d'auguri internazionali... uno dall'Olanda, uno da RHO e per finire dal Kenya, dove ci sono 3 persone che invece di lavorare si stanno prendendo il sole sulle spiagge coralline di Mombasa.... Paolo tu cosa gli può offrire dall'Eritrea?

Il Microbus ci attende, destinazione Orhei, città/villagio a 50 km circa da Chisinau. Città perchè così è, villaggio perchè la zona in cui saremo così è...

Ad attenderci Parinte Sergiu, la moglie Mariana e la piccola Lavigna o Rebecca che nascerà tra un mesetto...

Un'oretta e siamo li, scendiamo e l'assenza di finestrini sul microbus si fa sentire....

Entriamo in casa e Parinte e consorte sono alle prese con le classiche “Pulizie di Pasqua”.

Siamo gli ospiti e quindi non possiamo aiutare; decidiamo allora di andare a fare un giro: visitiamo il “parco”, attraversiamo il paese e ci troviamo al lago (questo si senza virgolette) e per finire facciamo un salto all'appartamento a trovare le ragazze del progetto dove lavoriamo.

Sono quasi le 20.00, è ora di tornare nella nostra “casa per una notte”.

Le pulizie sono finite, è ora di cucinare quindi... dividere il tuorlo dall'albume, montare a neve l'albume, tagliare l'agnello, imburrare la teglia... il Parinte ride, Mariana dice “Bravoooo” ma si vede che finge...

Le 21.00 e il Parinte saluta. Stasera tocca a lui. La veglia di Pasqua sta quasi per iniziare e vuole andare a controllare che tutto sia in ordine.

Mentre ci dimentichiamo la torta nel fuoco... mangiamo qualcosa, in realtà per gli ortodossi sarebbe digiuno... non vorrei esagerare ma Mariana insiste e quel qualcosa si avvicina sempre più a un pranzo di matrimonio....

Le 22.30 il tempo di cambiare una lampadina, che nel frattempo si era bruciata, e mi preparo per la veglia... anticipo un po' i tempi visto che alle 23.15 siamo ancora seduti... l'orario peggiore, quello dell'abbiocco... per la prima volta da quando sono arrivato mi ammutolisco... Mariana mi fa “A cosa pensi” e io “Al letto....”

Capisce che è ora di uscire, il silenzio persiste e ancora “Come sei pensieroso...” vabbè, forse è il caso che mi dia una svegliata!

Attraversiamo le stradine sterrate e buie del villaggio, più che città, di Orhei. Qua e la, alcuni fuochi sono accessi e tutti intorno gruppi di ragazzi, stanno festeggiando la Pasqua.

Nell'aria, il profumo della legna bruciata si confonde sempre di più con il canto del Parinte che dalla sua Chiesa si propaga nel buio della notte.

Siamo arrivati. La chiesa non è altro che il salone di una casa. La gente in piedi segue attenta con in mano ognuno la propria candela. Ai lati un paio di panche e qualche sedia, sarà una lunga notte ne avremo bisogno.

L'atmosfera è strana ma bella, forse perchè siamo tutti in piedi e non sembra di essere in una chiesa... forse perchè siamo in un villaggio vero e non in un film... saranno forse i cestini pieni di cibo che la gente ha portato da far benedire... o i 4 coristi che non si fermano mai di cantare...

Con me ho la macchina fotografica che il Parinte mi ha dato dicendomi: “Fai le foto durante la veglia!”. Ne faccio 1,2,3...7 la batteria è scarica...

Dopo mezz'ora arriva un bambino e mi fa “Il parinte vuole la macchina!” gliela do e dopo 5 minuti ritorna con la macchina e... 2 pile! Ci teneva proprio alle foto il Parinte...

Passano le ore, un po' di stanchezza si fa sentire, ma perchè dovrei uscire? No, direi che non è il caso, rimango li, voglio stare in mezzo alla gente. Qualcuno barcolla dalla stanchezza ma resiste, i più anziani se ne stanno seduti e sprofondano la faccia nelle loro ruvide mani per poi riemergere dopo un'abbondante manciata di minuti; quelli che all'inizio mi guardavano male perchè facevo il “fotografo” adesso mi sorridono e anzi si spostano per migliorarmi la visuale.

Alle 4.00 la cerimonia finisce, ci si sposta tutti in cortile per la benedizione dei cestini. Fa freddo, c'è un vento fastidioso, ma la gente in fila, ordinata e paziente aspetta l'arrivo del Parinte.

Suonano le campane, la gente ritorna nelle loro case, anche noi ci dirigiamo verso casa.

E' ora di festeggiare. Il parinte rientra alle 5, la tavola è imbandita, il sole sta sorgendo... mangio in silenzio... questa volta si! Sto pensando a qualcosa... ho in testa dei dei numeri... sono li, ben chiari, precisi definiti... hanno scandito le ultime ventiquattr'ore... mi vengono in mente il... 6 i regali di Elisa e Francesa... 5 le ore della veglia... 4 i bambini che giocano nel parco... 3 le persone che ci hanno ospitato... 2 i mesi trascorsi in Moldova... 1 l'unicità di questi momenti...

Stefano

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