Milano,
una città ricca di paradossi, proprio come nella Londra vittoriana in cui visse
Dickens.
Una
Milano dove sono in atto i preparativi per l’expo, nelle sue periferie compare
una grande novità, una luce nuova.
Otto
giovani e un prete attraversano la città, arrivano alla periferia della
Comasina dove hanno scelto di vivere per due settimane.
Attenzione,
però! La cosa straordinaria non eravamo noi, ma era il messaggio che volevamo
portare. Era quello che ci stava dietro: a fare un oratorio gratuito, il fatto
di vivere due settimane insieme e di conoscere la città di Milano in un modo
diverso dal solito.
Se
vi fosse capitato di passare di lì avreste trovato sul cancello dell’oratorio
un bel cartello “Benvenuti! Aperti per ferie”.
Questo cartello, questa scritta “benvenuti”
non la troviamo
nemmeno più sugli zerbini delle case. Una parola poco sentita
di recente! Questo cartello ha attirato un po’ di bambini e genitori che
passavano di li.
Eppure
quella era Milano! Era una periferia, dove spesso non ci sono speranze, luoghi
dimenticati, luoghi in cui pochi passano e attraversano la città col desiderio di
restarvi. Dove la gente attende una cosa straordinaria che sembra non arrivare
mai a rompere la monotonia. Uno di quelli era Gesù che sceglie di abitare nelle
periferie umane, sceglie di entrare nelle nostre storie, sceglie di
accompagnarci nel dolore e nelle fatiche. Chi entra in periferia non tornerà
certamente a casa come prima! LA POVERTA’ TI ARRICCHISCE!
“Lo
vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite…”
“Chi
ascolta voi, ascolta me”
“Si recarono da lui portando un paralitico,
sorretto da quattro persone”
Queste
ed altre frasi ci hanno accompagnato nelle due settimane. Queste frasi le
abbiamo vissute.
Ci
siamo interrogati sul nostro sguardo, sulla capacità di vedere: cosa vedo
dell’altro? Come lo tratto? IL POVERO VIENE TRATTATO COME UN RICCO.
Cosa
rappresenta l’altro per me? Sul nostro modo di ascoltare: cosa ascolto quando
ascolto gli altri?
Quattro
amici scelgono di portare un loro amico da Gesù e fanno di tutto, scoperchiano
persino il tetto di una casa! Un desiderio di accompagnare chi fa più fatica
davanti a Gesù. Questo lo trovo bellissimo! Poter arrivare insieme, poter
essere davvero fratelli!
Prima
parlavo di luce nuova, mi è piaciuto un sacco poter attraversare le strade di
quel quartiere, frequentare i negozi sul posto e incontrare i ragazzi
conosciuti nell’oratorio!
Erano
ragazzi con difficoltà economiche, con problemi familiari, oppure immigrati in
parte cinesi che vivevano nel quartiere della Comasina e vicinanze. Erano
ragazzi che avevano bisogno di essere ascoltati, a mio parere, ed era molto
bello poter parlare con loro e ascoltarli. Il clima che si è creato ha reso
possibile tutto ciò. Infatti coi circa 25 ragazzi presenti ogni giorno è stato
possibile creare un vero clima familiare e fraterno. Ma era ancor più bello
poterli valorizzare e trattarli nel modo in cui si desidera essere trattati.
Abbiamo
lasciato un grande segno in quel quartiere: la gente difficilmente viene
ascoltata, le famiglie del quartiere desideravano davvero darci una mano chi con
la merenda, chi con altre proposte. Abbiamo smosso un po’ la realtà! È stato
molto arricchente poter incontrare un quartiere così, delle persone così e
credo proprio abbia fatto molto bene pure a loro potersi conoscere tra loro.
Milano,
non sembra una vacanza essere stati a Milano. Invece per noi è stata una
vacanza!! Lo era eccome, in posto lontano, ma anche vicino!!
Cecilia