È venerdì mattina. Ed è tutto tranquillo, come sempre il venerdì.
Certo, il telefono squilla sempre, tanto che ormai il suo suono me lo sogno anche di notte.
Ed infatti, eccolo che suona, per l’ennesima volta.
Rispondo e la signora che mi parla dice che vorrebbe lasciare dei vestitini per bambini al nostro guardaroba. Le dico di passare al pomeriggio, ma lei non può. Potrebbe solo tra mezz’ora e non vuole lasciarli nei cassonetti (quelli gialli!) perché Sai, sono della mia nipotina e vorrei proprio consegnarveli a mano.
Mi intenerisco (che poi, non ci vuole molto!) e le dico che Sì, va bene, la aspetto io.. anche se il suo ‘fra mezz’ora’ coincide con la mia pausa pranzo.
Ed è così, che per ingannare questa attesa mi metto a leggere i post dei ragazzi in servizio civile all’estero.. chi in Bolivia, chi in Nicaragua, chi in Libano.. e mi ritrovo a pensare che forse avrei dovuto avere più coraggio e partire perché forse mi sto perdendo delle cose belle stando a Lecco..
Allora mi fermo e mi metto a pensare.
A che cosa è il coraggio. E a che cosa sono le cose belle.
E mi rispondo che Coraggio è Rimanere. È accogliere. È ascoltare.
Ascoltare chi ti racconta la sua storia di fatiche e di solitudini, che difficilmente riesce a mimetizzarsi con il paesaggio ricco e brianzolo in cui si muove.
Accogliere, senza difese, chi arriva in Italia perdendo quel poco (che poi è sempre anche tanto, quasi da diventare un ‘troppo’) che aveva, in Moldova, in Nicaragua, in Libano..
Rimanere per cercare di dare a chi arriva qui, almeno una volta, la possibilità di credere che anche se la vita spesso è brutta, regala sempre una nuova primavera.
E poi penso a che cosa sono le cose belle e lo faccio riguardando alle mie ultime settimane.
E così mi rispondo che le cose belle sono la giornata all’Eremo di San Salvatore in compagnia degli ospiti del Rifugio Notturno di Caritas, allietata dalle poesie di Sergio e dai racconti di Leo; sono le giornate di formazione che noi milanesi abbiamo condiviso con quel gruppo di squinternati che sono i ragazzi in servizio civile a Bergamo (insieme a Verona e Pavia); sono le parole che don Luigi Ciotti ha detto, anzi ha urlato, a tutti noi durante la giornata a Genova per ricordare San Massimiliano, patrono degli obiettori di coscienza, ovvero: “Avete fatto una scelta meravigliosa!!”.
Le cose belle sono tutti i volontari che ogni giorno, qui, mi coccolano perché, in fondo, sembro un po’ la nipotina di tutti; le cose belle sono le persone che vengono al Centro di Ascolto e prima di uscire dicono Grazie, per avermi ascoltata, mi piace venire a parlare con voi; le cose belle sono le persone che si rassicurano quando dico loro che, se non hanno un documento che ci servirebbe, lo potranno portare anche un’altra mattina perché, tanto io sono qui tutti i giorni. Le cose belle sono tutti quei momenti in cui mi accorgo di essere un piccolo seme di speranza in un Paese in cui non è vero che va proprio tutto male.
Nel frattempo è passata mezz'ora. La signora che aveva chiamato è arrivata, mi ha sommerso di ringraziamenti per averla aspettata e mi ha lasciato un sacco pieno di vestiti per neonati. Li guardo. E con dolcezza penso alle mie nipotine. Da sempre desiderate e poi, quasi da un giorno all'altro Nate. E allora concludo, pensando all'inverno lungo che la mia famiglia ha affrontato e alla nuova primavera che, finalmente, è arrivata e che mi rende sempre più convinta che Sì, l’inverno finisce. È faticoso resistergli, può durare anche anni e il suo vento freddo ci può far scendere lacrime amare. Ma ad un certo punto, sicuramente, finisce. E l’importante è non smettere mai di desiderare la primavera.
Irene Colombo
[SCN, Centro di Ascolto Caritas Decanale Lecco]
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