sabato 7 agosto 2010

ultimo giorno a Coscalia

l' ospitalita' e' un dono: dono a chi e' ospitato, dono a chi ospita. Certo l'ospitalita' e' solo una tappa, non puo' essere tradotta in situazione definitiva perche' essa SI INDIRIZZA SEMPRE A NUOVI INTERLOCUTORI TEMPORANEI che si affacciano alla soglia della casa o della citta'. La condizione dell'ospite E' QUELLA DI CHI NON RESTA, altrimenti diventa un membro e perde la propria qualita' di straniero, altro, pellegrino... l'ospitalita' e' un rito di passaggio, IL DONO TEMPORANEO DI UNO SPAZIO. Praticare consapevolmente l'ospitalita' allora portera' con se un dono inatteso: quasi inavvertitamente finiremo per scoprire che facendo spazio all'altro nella nostra casa e nel nostro cuore, la sua presenza non ci sottrae spazio vitale ma allarga le nostre stanze e i nostri orizzonti, cosi' come la sua presenza NON LASCERA' UN VUOTO, ma dilatera' il nostro cuore fino a consentirgli di abbracciare il mondo intero.

Testo che arriva dal sussidio caritas, pag 16.
Ieri sera l'ho letto per caso e mi e' tornato in mente questa mattina quando dopo aver terminato l'ultima giornata di attivita' insieme alcuni dei bambini di Coscalia si sono messi a piangere all'idea che domani ce ne saremmo andati (verso l'altro campo a Stefan Voda).
Causa problema non irrilevante della lingua non abbiamo neanche potuto dirgli molto, se non che avremmo potuto rivederci anche domani alla messa in basilica, ma in effetti non e' un granche' come risposta.
Ho pensato che per noi volontari che siamo partiti per il cantiere con la consapevolezza di andare e tornare i saluti di oggi (o di domani) verranno vissuti in maniera un po' diversa rispetto a come li vivranno i bambini: cosa avra' capito Cristina del fatto che per una settimana 12 persone le hanno dedicato mezza giornata e ora se ne vanno, alcuni addirittura in un altra nazione?!
Probabilmente adesso proprio niente, magari prima o poi capira' anche lei che il dono temporaneo di uno spazio.. non lascia davvero nessun vuoto.

Preparandoci a lasciare Coscalia, noroc!
Francesca

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