lunedì 9 agosto 2010

Yalla Lubnan!


Dopo essere arrivati a Budapest ringraziando Dio (in’ch’Allah!) per non essere precipitati con il nostro Bombardier Turboelica siamo ripartiti alla volta del Rafic Hariri International Airport, scortati da due (belle) ragazze libanesi che ci hanno aiutato ad effettuare senza conseguenze il trasbordo tra un aereo e l’altro nel cuore della notte. Ancora non sapevamo che una caldazza improponibile ci avrebbe atteso all’arrivo in quel di Beirut…vi avvisiamo che in quel preciso istante uno strato umidiccio si è impossessato delle nostre pelli e non ci ha ancora abbandonato! Mentre ancora stavamo decidendo se svenire o meno, ci siamo “messi tra i denti” un micidiale paninazzo a base di una mistura di miele e formaggio fusi insieme noncuranti della pesantezza dal momento c he a noi il Brioschi(ndr,nota digestivo): “ci piace un sacco”.



Finalmente siamo giunti alla nostra casetta nel Campo di Dbayeh, situato a nord della città e da dove si gode di un’”ottima” vista: il mastodontico Hotel Le Royal! Ciò che colpisce è come i nostri vicini palestinesi vivano la quotidianità con dignità nonostante essi non possano vantare gli stessi diritti e le stesse opportunità di molti dei loro concittadini libanesi che, anzi, spesso fanno festa a pochi passi da loro.


La situazione qui è stimolante, abbiamo la possibilità di lavorare sia con gli anziani che con gli adolescenti, parlando lingue diverse e cercando di renderci utili il più possibile. Abbiamo avuto modo di toccare con mano la complessità degli assetti organizzativi di Caritas, poiché se da un lato è vero che un’organizzazione è tanto più forte quanto più è articolata sul territorio, d’altro canto ci si rende conto che la bontà del lavoro prodotto è sempre il frutto di una costante mediazione tra più attori, che non è sempre facile. In questi giorni ci siamo concentrati sulla preparazione di vari tipi di attività finalizzate principalmente a farci conoscere come gruppo e come “italiani”. Il momento migliore? L’espressione di approvazione stampata sui volti degli anziani del Centro: dopo aver assistito alla nostra performance di balli tradizionali e dopo aver gustato le nostre appetitose melanzane alla parmigiana - preparate in fretta e furia in una folle sfida ai continui black-out e alla stanchezza del gruppo – ci hanno fatto capire di aver comunque fatto un buon lavoro! Šukhran! 



P.S. Per tutti gli uccellacci del malaugurio Beirut non è stata bombardata . Ancora. Noi tutto bene. Ciao mamma.( La mamma è sempre la mamma.)

1 commento:

  1. Ragazzi buon lavoro e in bocca al lupo!!!
    Vi davo già per dispersi, vista la mancanza di post! Mi raccomando fate buon uso dei balli di gruppo! Un bacio a Ele e Gabri e a tutto il gruppo! Baci baci!

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