Giovedì scorso abbiamo incontrato Fratel Biagio, fondatore della “Missione di Speranza e Carità”.
Quest'esperienza mi ha colpito profondamente.
Premetto che nella mia vita non ho mai avuto incontri di questo genere.
Ho sempre vissuto una vita “agiata". Dalla vita ho avuto tutto e non mi è mai mancato nulla.
Fratel Biagio era un ragazzo nelle nostre stesse condizioni.
Infatti anche lui, come me e tanti miei coetanei, pensava a uscire e divertirsi oppure ad essere vestito alla moda. Eppure un giorno la sua vita è cambiata. Ha sentito la chiamata del Signore e ha iniziato la sua attività. La cosa che mi ha impressionato di più è stata la gioia di vivere trasmessa da Fratel Biagio. Egli aveva tutto, ma vi ha rinunciato per seguire la sua "vocazione".
Dopo alcuni anni vissuti da eremita, ha vissuto a stretto contatto con i senza fissa dimora.
Successivamente, senza l'aiuto di nessuna istituzione ma con l'appoggio di molta “gente comune” e di persone che aveva aiutato, ha trasformato prima il vecchio disinfettatoio della città di Palermo e poi una caserma abbandonata in due centri d'accoglienza per le persone più bisognose e emarginate, sia italiane che straniere.
Oggi tutte queste persone, grazie al suo aiuto, hanno un letto dove dormire e un pasto caldo. A tanti di loro viene inoltre offerta l'opportunità di apprendere le tecniche di alcuni mestieri manuali, come il panettiere, il falegname, il saldatore, il sarto, in modo da facilitarne un loro futuro inserimento lavorativo.
Lorenzo
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