Secondo volo: Londra-Miami.
Davanti alle nostre eroine si presenta ora una sfida che avrebbe messo a dura prova i loro ritmi circadiani, le loro occhiaie e il loro stato psicologico: 9 ore e 10 minuti!!Le prime ore sono state le più semplici da affrontare: tra cruciverba impossibili offerti da Nonna Vittorina ( Nonna di Nica’s Giulia) e film offerti dalla British in varie lingue, tre ore sono passate…peccato che ne mancavano più di sei! È stato chiamato in causa il super potere “resisti, don’t worry, be happy” delle nostre protagoniste. Risultato arrivo a Miami senza avere la consapevolezza né del giorno né del fuso orario del luogo, ma con l’ebrezza di sapere che tra di loro e gli States si opponeva solo un funzionario dell’aereoporto e dei dispositivi stile CSI per le impronte digitali e il riconoscimento dell’iride. Dopo accertamenti molto accurati e “intimi”, soprattutto nei confronti della Nica’s Irene, nessuna delle fanciulle è stata reputata essere un presunto terrorista (nonostante il fatto di non aver dichiarato di possedere due armi molto pericolose: salame e olio d’oliva made in Italy!).
Beh, che dire di Miami? quello che le Nica’s possono dirvi è che fa mucho caldo, che i taxi sono veramente gialli e che ci sono le palme!
Terzo volo: Miami-Managua.
La capacità di pazientare è stata chiamata in causa una seconda volta: il volo per Managua ha avuto un ritardo di più di due ore. Motivazione presunta: non c’erano abbastanza posti sul volo, così l’American Airlines ha lanciato la proposta molto allettante di scambiare 800 dollari (in voli American Airlines) per cinque posti. Devi sapere, caro lettore, che le nostre donzelle non sono delle persone veniali, infatti si sono tenute strette i loro biglietti aerei e, incrociando 120 dita nella speranza di ritrovare i propri bagagli, si sono imbarcate sull’ultimo volo previsto. Risultato: ritardo di due ore + vomito di pupo in mezzo al corridoio! Ma niente paura,ci vuole ben altro per spaventare le nostre eroine!!
All’arrivo all’aereoporto è successo il miracolo: TUTTE le valigie sono arrivate a destinazione! Come fare a trasportarle fuori dall’aereporto? A questo punto sono entrati in scena dei personaggi molto efficienti : gli “Umpa Umpa dei bagagli”, che hanno salvato le nostre protagoniste da un’ernia assicurata.
Al di là delle porte a vetro dell’aereoporto di Managua finalmente c’era qualcuno ad aspettare le Nica’s: Marta, Martina e Marco, ovvero tre dei “Saggi”, don Ricardo , il conducente dell’autobus magico, Ivett la Profesoresa , Marcel e consorte, la piccola Sofia
Sfrecciando per le strade di Managua, tra alberi di Natale (NB: i fatti narrati risalgano al 5 di agosto 2011), taxi sgangherati senza ammortizzatori, le donzelle sono arrivate alla “Residenza dei Saggi”, nel baario (quartiere) di Bataholanorte dove, dopo aver trasportato i preziosi bagagli, più o meno in salvo da rigagnoli di dubbia provenienza, ci aspettava la Saggia Elisabetta.
Doccia doccia doccia e ronf ronf!!
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