martedì 24 novembre 2015

Kenya Pamoja for Peace Pwani caravan

Dopo 40 giorni di Mombasa, dopo 40 giorni di un turbine di emozioni, pensieri, sensazioni, osservazione, è arrivato il momento di un lungo viaggio verso Nairobi, ma con un motivo del tutto speciale: il Kenya domani accoglierà papa Francesco.. E sarà il primo paese del suo viaggio in Africa!

E' un viaggio importante e la diocesi di Mombasa, con il supporto di un'associazione di Cremona, ha creato una "Carovana della Pace". Ben 16 pullman, di giovani, si recheranno insieme verso Nairobi promuovendo un messaggio forte di PACE, con due tappe intermedie tra cui un Tempio Sikh.

il nostro confortevole pullman

Ieri alcuni di loro sono andati in giro per la città per sensibilizzare all'iniziativa che oggi prevedeva un momento di preghiera interreligioso!

Sono dovuta arrivare in Kenya per incontrare papa Francesco, e proprio qui mi sono trovata davanti una cosiddetta "buona prassi" di dialogo interreligioso. Uno dei nostri servizi si occupa proprio di questo, e prima di partire mi sono ampiamente interrogata su cosa volesse dire questo dialogo interreligioso di cui tanto e spesso si sente parlare.
Ad agosto ho incontrato il vicario generale di Marsiglia e gli ho proprio chiesto: "ma allora, 'sto dialogo cos'è??" (ovviamente sfoderando il mio migliore francese pronta ad intavolare una discussione..) e lui mi ha risposto: "c'est le dialogue du voisinage" (è il dialogo del vicinato). Nel senso che a livello istituzionale se ne può parlare, ma poi si gioca nella realtà di tutti i giorni (e stiamo sempre lì, maledetta quotidinità!). Semplice, no?! Ce l'ha confermato un noto professore islamista con cui abbiamo parlato durante la formazione..

Partendo dal presupposto che qui in Africa c'è una religiosità che permea ogni cosa (i giudizi di valore li metto da parte), a Mombasa la presenza di diverse religioni e confessioni è evidentissima. Senza dimenticare che la minaccia dell'estremismo religioso è viva e perdurante. Gli attentanti che il Kenya ha subito ne sono la prova, qui si chiama Al Shabaab il pericolo. Ma in sostanza non cambia. Ad esempio, dovevamo andare via per un progetto "ma meglio di no perché in quella zona ci sono delle truppe del governo..", mi controllano quando entro in qualche grande negozio, o anche quando vado a messa. Insomma, questa cosa mi ha lasciato all'inizio interdetta, ma poi diventa parte della quotidianità. Strano. Noi non siamo abituati, ma in altri parti del mondo è la norma!

Eppure oggi, durante questo incontro, diversi capi religiosi hanno detto la loro per promuovere la pace, senza paura. Che sia Allah, che sia Dio, che sia come lo vogliate chiamare, oggi hanno affermato che nessuna religione può giustificare atti violenti. Ma che anzi, bisogna stare insieme per lanciare un forte messaggio contro l'estremismo. Ci vuole formazione, ci vuole conoscenza. Bisogna studiare per la Pace.

momento di preghiera interreligioso


I fatti di Parigi sono arrivati qui e ci hanno toccato nel profondo. Continuo ad interrogarmi, ma mi spaventa molto di più l'intolleranza che percepisco. E' per questo che sono contenta di prendere parte a questa iniziativa, proprio qui. Perché forse la pace è possibile, ma partendo proprio dal piccolo. Dal nostro vicinato. Senza buonismi. Ma alzare muri porta all'isolamento; aprire le porte è molto più faticoso, comporta il rischio di mettersi in gioco in prima persona.. E mi chiedo se veramente voglio una vita "sulchivalà"..

Insomma, questi sono i primi pensieri immersa in questa nuova realtà e in attesa di sapere cosa vorrà dirci questo papa.. Qui in Africa, poco prima dell'inizio dell'Avvento e del Giubileo della Misericordia..lasciatemi fare la paolotta ogni tanto! :)

Adesso è tempo di andare. Sfidando la mia ostilità alle folle, e superando i ricordi delle incasinate GMG che mi hanno fatto dire "mai più!", vado a fare lo zaino. Domani la sveglia è alle 4, alle 5 si parte per questo luuuungo viaggio che sicuramente ci regalerà grandi emozioni! ;)

abbiamo anche la maglia ufficiale!!
                                         

Angela




1 commento:

  1. "The ecumenical and inter-religious dialogue is not optional but essential for a wounded world," the Pope said. "It is my hope that our time together may be a sign of the Church's esteem for the followers of all religions."
    Ho preso questa frase dal settimanale The EastAfrican (november28-december4, 2015) e, avendo vissuto in prima persona il discorso del Papa al Kasarani Stadium, penso proprio che quanto detto da Angi, dal Pontefice e quanto da me sperato si andra' a realizzare. L'atmosfera in quel momento era di gioia, serenita', positivita'...

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