Oggi sono due mesi che sono qui. Ed oggi voglio presentarvi la mia nuova grande famiglia composta da 32 bambini, 3 suore e 7 ibu.
Lo so, 32 bambini sono tanti ed io non sono abituata ad avere molta gente per casa.
TRENTADUE bambini che si svegliano alle 5.30 e devono lavarsi e prepararsi. Alle 6, quando apro gli occhi e mi rigiro ancora un pò nel letto, li sento cantare e chiacchierare e quelle voci sono un pò come l'odore del caffè a Milano, significano casa.
Questi 32 bambini vivono a Wisma Alma per tante ragioni diverse. Alcuni di loro sono orfani di uno o di entrambi i genitori, altri sono stati abbandonati o rifiutati ed altri ancora portano con sé una qualche forma di disabilità.
A volte mi fermo e li osservo da lontano. A volte rifletto sulle loro vite e sulla mia e sul motivo di questo intreccio. E a volte penso al loro grande coraggio e al fatto che nulla nella vita potrà più scalfirli, perché hanno già ricevuto la loro dose di dolore.
Altre volte ancora mi stupisco di fronte a tanto amore. Al loro sentirsi come fratelli, al loro aiutarsi l'uno con l'altro, perché in fondo sono tutto ciò che hanno.
Ognuno di loro mi sta insegnando qualcosa, qualcosa che porterò con me: da Forman ho imparato l'amore, da Rena la gioia, da Igo la pazienza e da Diman l'attesa.
Vedere i loro sorrisi, ogni giorno, mi da la forza per affrontare questa esperienza. E quando scendo dalla macchina dopo una giornata in ufficio, trovo loro ad aspettarmi. Trovo loro che urlano "Siska, Siska" e che mi prendono per mano e mi accompagnano fino alla porta di casa. E questa adesso è la mia forza.
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