giovedì 12 novembre 2015

Sulle sfumature del verde

Quanti verdi esistono in natura? 

Secondo Wikipedia sono 35, di cui tre sono asparago, mirto e polpa di lime... Beh, fino ad ora non mi ero mai posta il problema, nonostante il verde sia sempre stato uno dei miei colori preferiti.

Poi sono piombata a Nueva Vida, baraccopoli di lamiere e mattoni, nuova vita e speranza per quasi 10.000 persone: famiglie fuggite dalle sponde allagate del Lago di Managua. Madre Natura che si nutre: in quel caso con un uragano, novembre 1998, Mitch lo hanno chiamato. Sono passati 17 anni e la gente di Nueva Vida è ancora là, in attesa di un futuro migliore.

Ma il mio primo ricordo del barrio non sono le condizioni precarie delle case e delle persone; non l'immondizia e sporcizia in mezzo alla quale i bimbi giocano scalzi; non le strade di terra battuta circondate da rigagnoli d'acqua di un colore indefinito e a volte interrotte da pozze enormi; non la discarica e le donne e i bambini che vi si recano ogni giorno a dividere “l'ancora vendibile” dal “per sempre perduto”; e nemmeno la puzza, certi giorni fortissima, di fogna e di cose andate a male.
Il mio primo ricordo di Nueva Vida sono gli alberi. Alberi altissimi e forti, palme di ogni tipo, cespugli dai colori sgargianti, tipi di cactus mai visti prima. Certe stradine sembrano vere e proprie gallerie nella giungla con piante che si intrecciano a formare un tetto, non c'è casa che non abbia un arbusto o un cespuglio particolare a protendere la sua ombra sulla porta d'entrata.

Il verde, o meglio, i verdi sono ovunque in questo paese. Enrique, il direttore di Redes de Solidaridad, dice che in Nicaragua la Natura nasconde la povertà. Ha usato un'espressione molto bella per descrivere il concetto: “el verde que se come todo”. Il verde che si mangia tutto. Me lo immagino un po' come il Nulla che ne “La Storia Infinita” inghiotte territori e spazi ad una velocità spaventosa, lasciando gli abitanti di Fantàsia impotenti difronte alla sua forza. Solo che nel caso del Nicaragua l'effetto è piacevole.

Tutti i martedì e giovedì pomeriggio io ed Elisa apriamo la biblioteca del Centro Escolar di Redes perché anche chi non studia nel Centro possa usufruire dei libri. Tutti i martedì e giovedì pomeriggio, terminati i compiti, i bambini ci chiedono di poter disegnare. Tutti i martedì e giovedì pomeriggio mi ritrovo a collezionare disegni di vulcani e foreste, fiumi e laghi, fiori e alberi. A volte ci sono case e persone, ma la natura è immancabile, come lo sono le diverse sfumature di verde.




Il primo pomeriggio di biblioteca spiavo i piccoli artisti aggirandomi per la stanza; uno di loro teneva due pastelli verdi in mano, uno più scuro e l'altro più sgargiante, e li fissava, pensieroso e concentrato. In quel preciso momento, per la prima volta in vita mia, mi sono chiesta: “quanti verdi esistono in natura?”

Poi mi sono resa conto che nonostante la semplicità della domanda sono dovuta arrivare fino in Nicaragua per poterla formulare. E la cosa mi strappa un sorriso, che sicuramente almeno una delle 35 sfumature di verde la contiene.

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