sabato 28 ottobre 2017

Torni a casa?


Venerdì 29  Settembre 2017 durante il mio ultimo giorno di lavoro come operatrice  presso un centro di accoglienza per richiedenti  asilo si è consumato un delitto.
Nel  bel mezzo dei saluti ai colleghi, agli ospiti della struttura con cui ho condiviso gli ultimi due anni, un volontario incuriosito dal momento toccante e straziante mi chiede perché mi sia licenziata; la risposta è semplice , la so, la accendo; rispondo che  un paio di mesi di prima avevo fatto domanda per il servizio civile internazionale  e stavo per partire per la Moldova con Caritas Ambrosiana!

Ed è a questo punto che accade il fattaccio! Augurandomi  in bocca al lupo, il volontario, mi chiede che effetto mi faccia tornare a casa, tornare a casa in Moldova? Rimango basita ed incredula  cerco lo sguardo complice di qualcuno, ma si sa che quando sei nel momento del bisogno c’è sempre quel fuggi fuggi generale e ti tocca fare i conti con te stessa e le tue risorse. Decido di rimanere in silenzio in un primo momento poi  di sorridere ed infine ringrazio per l’augurio.
La prima reazione è  quella di guardarmi il dorso della mano,  non si sa mai magari ho subito una mutazione genetica , magari ho pure perso una taglia…ma no…sono sempre io! e sono ancora nera! è chiaro allora che sto per partire per un posto più esotico di quanto possa immaginare e difficile ai più da collocare geograficamente. Figata!


Una reazione anomala l’avevo vissuta qualche settimana prima quando avevo comunicato la mia partenza agli ospiti del centro che mi avevano chiesto perché mai mi fosse anche solo balenata l’idea di andare in Moldova.  “Faustina…”,  mi dice Sekou  scherzando, “ le persone normali  vanno in America, in Europa ma non in Moldova!” 
“ Ca…  Sekou  almeno tu…la Moldova E’ in Europa!!”.


È il 26 di Ottobre e la prossima settimana parto per Chisinau per un anno, il progetto è corposo, ben costruito e la parte che più mi affascina  è il lavoro con le donne che incontrerò che sono anche il motivo principale per cui ho aderito.  Spero davvero  di  sentirmi  un po’ a casa come mi ha augurato il volontario… BENTORNATA A CASA FAU! 

Per le donne che incontrerò:

Deve essere a scelta.
Cambiare, purché niente cambi.
È facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi,
neri, allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme con lui come la prima venuta, l’unica al mondo.
.
Gli darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua, ma è un’ottima consigliera.
Debole, ma sosterrà.
Non ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge Jaspers e le riviste femminili.
Non sa a che serva questa vite, e costruirà un ponte.
Giovane, come al solito giovane, sempre ancora giovane.
.
Tiene nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi suoi per un viaggio lungo e lontano,
una mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.
.
Dove è che corre, non sarà stanca?
Ma no, solo un poco, molto, non importa.
O lo ama, o si è intestardita.
Nel bene, nel male, e per l’amor di Dio.

Ritratto di donna, Wislawa Szymborska.

Nessun commento:

Posta un commento