- L'inizio di un viaggio con radici lontane
Un passo, poi un altro, ed ecco,
sono qui. Quando cammini con il gusto del viaggio arrivi anche a dei momenti di
sosta, dove hai bisogno – o decidi – di fermarti. Ti vuoi riposare, ammirare
quanto ti sta intorno o vedere meglio dove stai andando.
Mi trovo adesso in uno di questi momenti, ferma, ma carica di quell'energia di chi è sul punto di saltare: sento di aver camminato tanto per arrivare a questo punto, ma allo stesso tempo di avere davanti a me orizzonti ancora sconfinati. La decisione di saltare l’ho già presa: ha richiesto tempo e forza, ma adesso sto prendendo la rincorsa per lanciarmi!
Se provo a ripensare a cosa mi ha
portata fino a qui, ecco che una matassa lunghissima comincia a srotolarsi e a
correre da tutte le parti, piena di nodi e ingarbugliamenti, apparentemente
senza né capo né coda. Da piccola volevo fare la missionaria, poi girare il
mondo come medico, poi … quanti cambiamenti!
I più importanti non sono mai stati
né semplici né indolori, ma se cerco di rileggerli mi sembrano un po’ il frutto
di un movimento tra due vette, le mie paure e quello che veramente desideravo,
che mi faceva sentire viva. E di questo fanno parte il desiderio di scoprire,
di viaggiare, di aprirsi al mondo.
Ma anche di agire nel mondo,
sporcandomi le mani, cercando di capirlo, di maneggiarlo, lasciando un segno.
Confronti
politici, volontariato, la scelta degli studi: tutto questo si amalgama nella
pasta di cui sono fatta oggi. Ma che forma ha? Sapere in quale direzione vuoi
andare è già difficile, ma per farlo diventare realtà devi poi tradurlo in
scelte, percorsi: a volte li intraprendi di tua volontà e a volte semplicemente
ti affidi.
Il Servizio Civile all'Estero è
stata per me una scoperta che ha avuto origine quasi per caso: avevo 19 anni, volevo
partire e il mio don mi ha consigliato – ormai tanto tempo fa!- di chiedere in
Caritas. Ho scoperto così i Cantieri della Solidarietà –esperienze di
volontariato all'estero organizzate da Caritas Ambrosiana- e sono partita per
la Moldova. Lì ho incontrato un ragazzo che stava facendo il Servizio Civile.
Cos'era il Servizio Civile? E chi
lo sapeva! L’ho scoperto allora, e da quel momento l’ho come messo in tasca e
tenuto lì, continuando la mia strada. Quell'idea, quel sogno mi ha aiutata ad
orientarmi: sono partita altre volte, viaggi vicini e lontani, ho cambiato
università, casa, città, e in tutto questo sono cambiata tanto anch'io! Ma quel
sogno bruciava sempre in tasca, finché non ho deciso di tirarlo fuori e di
provare finalmente a coltivarlo. E adesso …. Uno Dos Tres Cuatro Cinco …. –7 a
Cochabamba! Tra sette giorni saremo in Bolivia.
Chissà che frutti nasceranno
durante quest’anno … In questo blog magari riusciremo a condividerne il sapore,
ma state attenti: i sogni sono contagiosi!
Chiara
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