A quasi un mese dal mio ritorno, mi trovo con me, una volta tanto, a fare un attimo il bilancio su quello che è stata la mia esperienza, ciò che mi ha insegnato l’esperienza del cantiere, e poi come io possa portarla anche qui, a “casa”.
Il mio primo incontro col Sud America avviene con quello che mi piace definire il suo cuore (per chi non lo sapesse la Bolivia occupa una posizione centrale) ed ecco, non penso sia stato proprio un caso. In un mese ho potuto cogliere la brulla bellezza di terreni incolti, cime andine inabitate, foreste amazzoniche che il fiato te lo tolgono (letteralmente) ma, soprattutto, ho incontrato persone, scrutato visi, riconosciuto sorrisi e tenuto mani.
Torno a casa con le mani un po’ più sporche, la bocca che tende sempre a incrinarsi e protendere in un sorriso, gli occhi più pieni, le orecchie più tese, l’animo che freme, la testa piena d’iniziative, le gambe che non ne vogliono sapere di stare ferme...e il cuore pieno.
Giorgia
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