giovedì 18 settembre 2014

Bolivia: Intervista a Mons. Tito

Tra le mille esperienze indimenticabili che abbiamo vissuto in Bolivia è sicuramente da ricordare quella dell’incontro con Mons Tito Solari, arcivescovo di Cochabamba. Un uomo coraggioso che non ha ancora smesso di lottare per il bene del popolo boliviano.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci la Bolivia (Poco pretenziosi J).
Ecco quello che ci ha detto:
E’ difficile parlare della Bolivia perché, in primis, la concezione di alcune parole come termini di confronto è radicalmente diversa: ad esempio il termine “abitazione” per un boliviano non è necessariamente un edificio in muratura dotato di stanze, determinati servizi e comfort; “casa” è una stanza in cui si svolgono tutte le attività domestiche (mangiare, dormire, lavorare).
L’attuale situazione del paese è dovuta ad un processo storico di evoluzione socio-politica, la quale da una democrazia corrotta porta ad un sistema quasi totalitario.



Essendo in Bolivia da un paio di settime abbiamo solo cominciato a conoscere il popolo boliviano ma quello che ci risulta più difficile da comprendere è la situazione politica: quali sono i pilastri fondamentali della politica di Evo Morales?

Il governo di Evo è basato sull’ideologia socialista, in particolare quella di Gramsci, più che su un vero e proprio progetto. E' legato a doppio filo con il bene fondamentale del paese, non si può assolutamente dire che sia tutto positivo o tutto negativo.
E' difficile valutare alcune novità introdotte dall'attuale governo poiché molte hanno portato vantaggi alla popolazione, inoltre la forza di Evo sta nel consenso che ha saputo costruire e mantenere in questi anni. In particolare il leader ha creato forti alleanze che al contempo gli permettono di controllare le forze militari e di polizia, i giudici e i maestri.
ESERCITO e POLIZIA:
Per quanto riguarda l’esercito e la polizia, il governo ha rinnovato la gerarchia mandando in pensione i vecchi generali che stavano al potere da generazioni,sostituendoli  con militari più giovani, scelti ovviamente per la fedeltà al partito.
GIUDICI:
Il governo ha il pieno controllo anche sulla giustizia anche se non secondo la legge. I giudici, pur essendo stati eletti  attraverso un referendum, sono stati prima selezionati dal partito del MAS (partito di Maggioranza di Evo Morales). Il popolo boliviano non ha chiuso gli occhi di fronte a questo: ha usato "l'arma" del voto nullo; purtroppo questa è risultata inutile.
Allo stato è perciò concesso di utilizzare il sistema giuridico come arma di repressione e controllo. Le persone che contrastano il governo vengono perseguite attraverso numerosi ed estenuanti processi, Tito stesso ne ha subiti sette.
MAESTRI:
Uno degli strumenti più forti del governo di Evo è sicuramente quello dell’istruzione, fondamentale per inculcare l’ideologia nella popolazione. Per questo motivo il ministero dell’istruzione controlla direttamente la formazione dei maestri obbligandoli a seguire un piano didattico preimpostato ed esigendo una presenza assidua. Questa impostazione ha aumentato notevolmente il livello di alfabetizzazione del paese nonostante la mancanza di pluralità ideologica. Inoltre ha reso molto più regolare la scuola; senza questa dura imposizione le lezioni venivano spesso cancellate, ora è garnatita una frequenza reale, non più fittizia.

Stando in Bolivia ci siamo scontrati con una realtà povera: le scelte economiche del governo come affrontano questo? Quali sono stati i cambiamenti e le evoluzioni dell’economia del paese?

La Bolivia possiede molte risorse naturali quali idrocarburi e litio e grazie a dinamiche internazionali non necessita di aumenti di produzione, poiché è la finanza occidentale che stabilisce il prezzo delle materie prime. Il costo delle materie prime è in crescita nonostante la crisi, questo fenomeno è di grande beneficio per l’economia del paese perché porta a una maggiore disponibilità di capitale. I capitali non influenzano però l'economia reale, il maggior beneficiario dei proventi dell'esportazione di materie prime è il governo essendo le risorse di proprietà dello stato.

Su un trufi, con un autista molto loquace, siamo riusciti a parlare della situazione in Bolivia; alla nostra domanda: "Come si sta in Bolivia da quando c'è il governo Morales?" l’uomo ci ha risposto che lui si sente libero ed è contento dell'attuale presidente. Ma qual è il reale rapporto della popolazione con il governo? La popolazione è soddisfatta della politica?

La situazione politica democratica non può essere paragonata a quella delle democrazie occidentali: in parlamento vi sono rappresentanti dei gruppi di potere sociale e non della popolazione, ad esempio vi sono rappresentanti dei lavoratori statali come degli autisti di trufi abusivi.  Inoltre ogni forma di opposizione viene neutralizzata con diversi mezzi, uno è la persecuzione giuridica.
Tuttavia la gente continua e continuerà a votare Evo perché ha un esteso numero di collaboratori e sostenitori. Ha garantito una pensione agli anziani, ha assicurato assistenza sanitaria gratuita a bambini minori di 5 anni, alle donne incinte e alle persone con più di 65 anni.
Bisogna tener conto che  il miglioramento dell’istruzione ha creato una generazione di giovani molto studiosa e preparata che costituisce la coscienza civile del paese. Incanta e stupisce la voglia di migliorare che hanno gli studenti universitari, che spesso sono già lavoratori. Lo studio e l'impegno sono la via per un futuro migliore e di questo sono più che consapevoli.

La popolazione,soprattutto quella rurale, crede fortemente in Morales perché il leader è molto presente nella vita delle comunità, ne conosce i bisogni e cerca di soddisfarli: “BOLIVIA CAMBIA, EVO CUMPLE”.

Grazie anche alla nazionalizzazione della maggior parte dei servizi, inclusi i mezzi di comunicazione, fa si che vi sia una presenza pervasiva del governo in tutti gli aspetti della società che garantisce di fatto un supporto collettivo.

Siamo stati sommersi da una carrellata di notizie, e forse abbiamo iniziato a vedere le dinamiche Boliviane in modo diverso...ma soprattutto abbiamo conosciuto la forza e la determinazione di un uomo che nonostante i 75 anni e la malattia non ha mai smesso di sperare: grazie Tito!

I cantieristi Bolivia 2014

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