Tra le mille esperienze indimenticabili che abbiamo vissuto in Bolivia
è sicuramente da ricordare quella dell’incontro con Mons Tito Solari,
arcivescovo di Cochabamba. Un uomo coraggioso che non ha ancora smesso di
lottare per il bene del popolo boliviano.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci la Bolivia (Poco pretenziosi J).
Ecco quello che ci ha detto:
E’ difficile parlare della Bolivia perché, in primis, la concezione di
alcune parole come termini di confronto è radicalmente diversa: ad esempio il
termine “abitazione” per un boliviano non è necessariamente un edificio in
muratura dotato di stanze, determinati servizi e comfort; “casa” è una stanza
in cui si svolgono tutte le attività domestiche (mangiare, dormire, lavorare).
L’attuale situazione del paese è dovuta ad un processo storico di
evoluzione socio-politica, la quale da una democrazia corrotta porta ad un
sistema quasi totalitario.
Essendo in Bolivia da un paio di settime abbiamo solo
cominciato a conoscere il popolo boliviano ma quello che ci risulta più
difficile da comprendere è la situazione politica: quali sono i pilastri
fondamentali della politica di Evo Morales?
Il governo di Evo è basato sull’ideologia socialista, in particolare
quella di Gramsci, più che su un vero e proprio progetto. E' legato a doppio filo con il bene
fondamentale del paese, non si può assolutamente dire che sia tutto positivo o
tutto negativo.
E' difficile valutare alcune novità introdotte dall'attuale governo
poiché molte hanno portato vantaggi alla popolazione, inoltre la forza di Evo
sta nel consenso che ha saputo costruire e mantenere in questi anni. In
particolare il leader ha creato forti alleanze che al contempo gli permettono
di controllare le forze militari e di polizia, i giudici e i maestri.
ESERCITO e POLIZIA:
Per quanto riguarda l’esercito e la polizia, il governo ha rinnovato
la gerarchia mandando in pensione i vecchi generali che stavano al potere da
generazioni,sostituendoli con militari
più giovani, scelti ovviamente per la fedeltà al partito.
GIUDICI:
Il governo ha il pieno controllo anche sulla giustizia anche se non
secondo la legge. I giudici, pur essendo stati eletti attraverso un referendum, sono stati prima
selezionati dal partito del MAS (partito di Maggioranza di Evo Morales). Il
popolo boliviano non ha chiuso gli occhi di fronte a questo: ha usato
"l'arma" del voto nullo; purtroppo questa è risultata inutile.
Allo stato è perciò concesso di utilizzare il sistema giuridico come
arma di repressione e controllo. Le persone che contrastano il governo vengono
perseguite attraverso numerosi ed estenuanti processi, Tito stesso ne ha subiti
sette.
MAESTRI:
Uno degli strumenti più forti del governo di Evo è sicuramente quello
dell’istruzione, fondamentale per inculcare l’ideologia nella popolazione. Per
questo motivo il ministero dell’istruzione controlla direttamente la formazione
dei maestri obbligandoli a seguire un piano didattico preimpostato ed esigendo
una presenza assidua. Questa impostazione ha aumentato notevolmente il livello
di alfabetizzazione del paese nonostante la mancanza di pluralità ideologica.
Inoltre ha reso molto più regolare la scuola; senza questa dura imposizione le
lezioni venivano spesso cancellate, ora è garnatita una frequenza reale, non
più fittizia.
Stando in Bolivia ci siamo scontrati con una realtà povera:
le scelte economiche del governo come affrontano questo? Quali sono stati i
cambiamenti e le evoluzioni dell’economia del paese?
La Bolivia possiede molte risorse naturali quali idrocarburi e litio e
grazie a dinamiche internazionali non necessita di aumenti di produzione,
poiché è la finanza occidentale che stabilisce il prezzo delle materie prime.
Il costo delle materie prime è in crescita nonostante la crisi, questo fenomeno
è di grande beneficio per l’economia del paese perché porta a una maggiore
disponibilità di capitale. I capitali non influenzano però l'economia reale, il
maggior beneficiario dei proventi dell'esportazione di materie prime è il
governo essendo le risorse di proprietà dello stato.
Su un trufi, con un autista molto loquace, siamo riusciti a
parlare della situazione in Bolivia; alla nostra
domanda: "Come si sta in Bolivia da quando c'è il governo Morales?"
l’uomo ci ha risposto che lui si sente libero ed è contento dell'attuale
presidente. Ma qual è il reale rapporto della popolazione con il governo? La
popolazione è soddisfatta della politica?
La situazione politica democratica non può essere paragonata a quella
delle democrazie occidentali: in parlamento vi sono rappresentanti dei gruppi
di potere sociale e non della popolazione, ad esempio vi sono rappresentanti
dei lavoratori statali come degli autisti di trufi abusivi. Inoltre ogni forma di opposizione viene
neutralizzata con diversi mezzi, uno è la persecuzione giuridica.
Tuttavia la gente continua e continuerà a votare Evo perché ha un
esteso numero di collaboratori e sostenitori. Ha garantito una pensione agli
anziani, ha assicurato assistenza sanitaria gratuita a bambini minori di 5
anni, alle donne incinte e alle persone con più di 65 anni.
Bisogna tener conto che il
miglioramento dell’istruzione ha creato una generazione di giovani molto
studiosa e preparata che costituisce la coscienza civile del paese. Incanta e
stupisce la voglia di migliorare che hanno gli studenti universitari, che
spesso sono già lavoratori. Lo studio e l'impegno sono la via per un futuro
migliore e di questo sono più che consapevoli.
La popolazione,soprattutto quella rurale, crede fortemente in Morales
perché il leader è molto presente nella vita delle comunità, ne conosce i
bisogni e cerca di soddisfarli: “BOLIVIA CAMBIA, EVO CUMPLE”.
Grazie anche alla nazionalizzazione della maggior parte dei servizi,
inclusi i mezzi di comunicazione, fa si che vi sia una presenza pervasiva del
governo in tutti gli aspetti della società che garantisce di fatto un supporto
collettivo.
Siamo stati sommersi da una carrellata di notizie, e forse abbiamo iniziato a vedere le dinamiche Boliviane in modo diverso...ma soprattutto abbiamo conosciuto la forza e la determinazione di un uomo che nonostante i 75 anni e la malattia non ha mai smesso di sperare: grazie Tito!
I cantieristi Bolivia 2014
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