mercoledì 10 settembre 2014

Georgia: uniti per far breccia nei cuori dei più piccoli

Mi chiamo Maria Chiara Noto e vorrei raccontare com'è stato per me collaborare con Caritas nel Cantiere della Solidarietà a Tbilisi.

 La motivazione che mi ha spinto a partire per la Georgia è una soltanto: i bambini.
Non so per quale ragione, ma la loro natura mi affascina: affettuosi o scontrosi, timidi o audaci sono le creature più pure al Mondo, e perciò vanno amati e rispettati.
Credo che capire un bambino e conquistare la sua fiducia sia la soddisfazione più grande a cui si possa aspirare; così sono partita per Tbilisi con un obiettivo nella mente: donarmi a pieno e far breccia nei loro cuori.

Io e i miei compagni non sapevamo bene cosa ci aspettasse, ma al nostro arrivo ci ha rassicurati un’accoglienza calorosa. Eravamo circondati da volontari polacchi e georgiani pronti a collaborare per rendere il Cantiere indimenticabile.

E così è cominciata la frenetica attesa dei bambini..
..mentre aspettavamo il loro arrivo nel Centro Caritas di Tbilisi ci sono sorte mille domande: come saranno? Come si comporteranno? E noi saremo all'altezza?

L’ansia cresceva, ma la voglia di dare il massimo mi faceva sentire piena di grinta. E poi non ero sola: accanto a me c’erano otto compagni fantastici pronti a sostenermi e sostenersi a vicenda; questo mi dava coraggio e faceva scomparire ogni dubbio.


All'arrivo dei bambini, le volontarie locali ci hanno aiutato ad accoglierli con qualche gioco di conoscenza.
E così mi sono ritrovata seduta in un cerchio di fronte tanti volti nuovi, tanti sorrisi e tanta voglia di giocare insieme. Stava iniziando la nostra avventura, ed eravamo davvero emozionati e pieni di speranze.

E certamente non siamo rimasti delusi: giorno dopo giorno, a piccoli passi, la confidenza cresceva e ben presto ci siamo trovati circondati da bambini affettuosi, pieni di gioia e pronti a mettere da parte ogni forma di diffidenza.. 
..cosa dire di più? Obiettivo raggiunto!




Un grazie speciale ai miei compagni di avventura: Don Marco, Don Samuele, Elena, Paolo, Filippo, Federica, Sara e Giulia; con il vostro sostegno quotidiano sono riuscita a cogliere ogni sfumatura di questa esperienza.

Ringrazio anche le volontarie locali, Padre Jerzy, Irene Spagnul e Mons. Giuseppe Pasotto; ci hanno accolti con gioia e accompagnati lungo questo viaggio. La vostra presenza è stato fondamentale.

Infine un grande grazie a Sergio Malacrida, ai suoi preziosi consigli prima durante e dopo questa fantastica avventura!

So di aver lasciato un pezzo del mio cuore in Georgia, in mezzo a quei bambini poveri e con tanti bisogni ma ricchi d’amore nell'anima.

Ero a 3600 km da Milano, ma mi sentivo a casa.




Maria Chiara Noto

















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