Mi chiamo
Maria Chiara Noto e vorrei raccontare com'è stato per me collaborare con Caritas nel Cantiere della Solidarietà a Tbilisi.
La motivazione che mi ha spinto a partire per
la Georgia è una soltanto: i bambini.
Non so per
quale ragione, ma la loro natura mi affascina: affettuosi o scontrosi,
timidi o audaci sono le creature più pure al Mondo, e perciò
vanno amati e rispettati.
Credo che
capire un bambino e conquistare la sua fiducia sia la soddisfazione più grande
a cui si possa aspirare; così sono partita per Tbilisi con un obiettivo nella
mente: donarmi a pieno e far breccia nei loro cuori.
Io e i miei
compagni non sapevamo bene cosa ci aspettasse, ma al nostro arrivo ci ha
rassicurati un’accoglienza calorosa. Eravamo circondati da
volontari polacchi e georgiani pronti a collaborare per rendere il Cantiere indimenticabile.
E così è
cominciata la frenetica attesa dei bambini..
..mentre aspettavamo
il loro arrivo nel Centro Caritas di Tbilisi ci sono sorte mille domande: come saranno? Come si comporteranno? E noi
saremo all'altezza?
L’ansia
cresceva, ma la voglia di dare il massimo mi faceva sentire piena di grinta. E
poi non ero sola: accanto a me c’erano otto compagni fantastici pronti a
sostenermi e sostenersi a vicenda; questo mi dava coraggio e faceva scomparire
ogni dubbio.
All'arrivo dei bambini, le volontarie locali ci hanno aiutato ad accoglierli con qualche
gioco di conoscenza.
E così mi
sono ritrovata seduta in un cerchio di fronte tanti volti nuovi, tanti sorrisi
e tanta voglia di giocare insieme. Stava iniziando la nostra avventura, ed
eravamo davvero emozionati e pieni di speranze.
E certamente
non siamo rimasti delusi: giorno dopo giorno, a piccoli passi, la confidenza
cresceva e ben presto ci siamo trovati circondati da bambini affettuosi, pieni
di gioia e pronti a mettere da parte ogni forma di diffidenza..
..cosa dire
di più? Obiettivo raggiunto!
Un grazie speciale ai miei compagni di avventura: Don Marco, Don Samuele, Elena, Paolo, Filippo, Federica, Sara e Giulia; con il vostro sostegno quotidiano sono riuscita a cogliere ogni sfumatura di questa esperienza.
Ringrazio anche le volontarie locali, Padre Jerzy, Irene Spagnul e Mons. Giuseppe Pasotto; ci hanno accolti con gioia e accompagnati lungo questo viaggio. La vostra presenza è stato fondamentale.
Infine un grande grazie a Sergio Malacrida, ai suoi preziosi consigli prima durante e dopo questa fantastica avventura!
So di aver lasciato un pezzo del mio cuore in Georgia, in mezzo a quei bambini poveri e con tanti bisogni ma ricchi d’amore nell'anima.
Ero a 3600 km da Milano, ma mi sentivo a casa.
Maria Chiara Noto
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