sabato 6 settembre 2014

BOLIVIA DA COMPARTIR

La parola chiave dell’esperienza boliviana è stata senza dubbio “compartir”, che in spagnolo (ma anche in italiano) vuol dire condividere, dividere con qualcuno.
Condivisione, senza ancora conoscerci, di un ideale comune che ci ha spinto a partire per Cochabamba: durante le giornate di formazione un po’ timidi ed intimiditi abbiamo parlato del perché andare, delle aspettative,delle paure e vissuto il momento in cui nasce un gruppo e la voglia di stare in gruppo.


Siamo partiti e, complici le lunghe ore di viaggio, abbiamo condiviso la curiosità e l’eccitazione di quello che ci aspettava di li a pochi giorni.
Abbiamo diviso i panciti della colazione e i cucchiai di marmellata, gustato insieme la sopa della sera e il mate ad ogni ora, le saltenas e le empanadas ….Abbiamo fatto insieme lunghe camminate sugli altipiani andini, traversate della città , passeggiate nel salar, ci siamo inerpicati per vedere il Cristo, per arrivare alla cascata e per vedere le scimmie della foresta…condiviso attese, corse, pause e saltelli…taxi-trufi, micro,taxi e moto taxi!


Abbiamo condiviso la camera, le ciabatte, le compresse di imodium ed i termometri, le levatacce mattutine e gli abbiocchi serali. Abbiamo ascoltato insieme i racconti di Padre Enrique e di Hermana Cherubina, condiviso la comida con padre Gianluca e gli altri volontari della casa di formazione. Abbiamo festeggiato El Dia de la Rivolucion insieme a tutta la comunità rurale e Urkupina con i cochabambinos, sentendoci un po’ più boliviani anche noi.


Abbiamo vissuto insieme la gioia trasmessa dai bambini della Ciudad de los Ninos, i loro sorrisi e gli abbracci fortissimi, i giochi e le canzoncine…i momenti in cui tutta la felicità del mondo sembra essere in quegli occhietti neri che ti guardano e nelle mani che stringono le tue.
Abbiamo capito un pochino di più cosa vuol dire fare servizio, cos’è un cantiere, cos’è la solidarietà…Conosciuto un Paese bellissimo e pieno di contraddizioni e persone che con il loro operato fanno davvero la differenza.  E forse abbiamo capito un po’ di più di noi stessi.
Siamo tornati in Italia da due settimane in e, travolta dal vortice del quotidiano, la Bolivia mi sembra lontanissima…ma oggi, sistemando i resti della mia valigia, rivivo fortemente ai momenti vissuti insieme… per cui GRAZIE, perché ho avuto la fortuna di condividere pezzi di vita di chi è stato con me 3 settimane: la dolcezza di Giorgia, le battutacce di Matilde, i discorsi profondi della Michi, la tenerezza di Paola, la musica latinoamericana di Irma, i momenti-zarri di Francy, le avventure uspha-usphesi con Gianluca, l’entusiasmo contagioso di Cristina.  Grazie, perché ho visto cose nuove anche attraverso i vostri occhi e perché mi sono sentita parte di qualcosa di bello…grazie perché la Bolivia non sarebbe stata uguale se non l’avessi compartita con tutti voi!




Eva

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