martedì 29 settembre 2015

L'Isola che non C'è

Questa canzone ha preso per me un significato tutto nuovo mentre, qualche settimana fa, da Castel Sant’Elmo, a Napoli, mi perdevo in un panorama mozzafiato che dalle colline di Posillipo arrivava fin al Vesuvio, con in mezzo tutte le isolette del golfo di Napoli.

Tra tutte queste, forse la più piccola, è Nisida; quella a cui Bennato dedica questa canzone. A Nisida è impossibile entrare, è inaccessibile (e io non lo sapevo); ma forse è per questo che mi è apparsa subito come la più affascinante. La si può vedere dai mille belvedere presenti a Napoli, eppure è vietato l’accesso. È ad un passo da uno dei posti più belli della città più allegra e pittoresca di Italia, mentre in realtà è quanto di più distante possa esserci.


E allora a me piace pensare che i luoghi (e le persone) più complicati da raggiungere siano non solo i più ricchi di speranza, ma anche i più allegri e pieni di vita.  E che abbiano sempre un passaggio segreto, una strada attraverso cui accedervi, che poi trovi da te. Ecco perché bisogna vivere con lucidità, ma non troppo, per non perdere la voglia, l’entusiasmo e il coraggio di avvicinarsi anche ai luoghi più inaccessibili. Perché i posti” vietati”, in cui è impossibile accedere, in realtà potrebbero nascondere il bello più bello.

Ad una settimana dalla partenza di noi diciotto, l’augurio per tutti noi è che possiamo vivere l’esperienza che ci aspetta alla ricerca dell’”Isola che non c’è”,  che probabilmente non troveremo mai, ma che ci farà vivere di scoperta, di emozioni  e di nuovi orizzonti, che sono la forza dell’esistenza.

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