lunedì 14 settembre 2015

Quando tu guarderai il cielo...

"Gli uomini hanno delle stelle che non sono le stesse. Per gli uni, quelli che viaggiano, le stelle sono delle guide. Per altri non sono che delle piccole luci. Per altri, che sono dei sapienti, sono dei problemi. Ma tutte queste stelle stanno zitte. Tu, tu avrai delle stelle come nessuno ha..."
"Che cosa vuoi dire?"
"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!"
E rise ancora.
"E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere... E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo.
Allora tu dirai: "Si, le stelle mi fanno sempre ridere!" e ti crederanno pazzo.
"T'avrò fatto un brutto scherzo..." E rise ancora. "Sarà come se t'avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere..."

Le stelle a 4000 mt sono uno spettacolo! Illuminano le distese dei campi, sulle ande e ti rendi davvero conto di essere circondato dalla meraviglia.

Oggi sono particolarmente nostalgica e ripenso alle stelle che in questi anni in Bolivia ho incrociato sul mio cammino...
Ripenso all' Hermana Querubina e alla sua lotta per portare un po' di dignità ai campesinos di Vacas, o alla Hna Bruna, che prova a dare un senso a quelle letterine che, a scuola, i bimbi devono ricopiare milioni di volte incomprensibilmente sul loro quaderno, al Genio, al Sergio o al padre Enrique, che combattono ogni giorno per chi è meno fortunato...
Ripenso ai bimbi della ciudad del nino, quel tesoro, custodito nelle 8 case dove sono accolti, che, con i loro sorrisi e i loro giochi, hanno riempito le mie giornate per queste settimane.
Ripenso a Grissel e al Roby, che nonostante le difficoltà cercano di donarsi agli altri, ricordando sempre che "il male abbonda, ma il bene sovrabbonda"!
Ripenso ai colleghi di Caritas Cbba, che nonostante il tempo e la distanza sono sempre capaci di farmi sentire accolta e a casa...


Loro sono le mie stelle...guarderò il cielo stasera con un po' di nostalgia (sperando in un po' di sereno!!) e sentirò ridere i bimbi della ciudad,  sentirò urlare "Piedraaaaa" (ci sono volute sei settimane per riuscire a far pronunciare bene il mio nome), sentirò le adolescenti che ci chiamano a ballare la diablada, Maria Esther che cerca di organizzare una lasagnata in Caritas o la Queru che chiama qualche sordomuto con il clacson!

guarderò le stelle...

e sorriderò anche io!

  

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