domenica 5 agosto 2018

Serbia. Tempo di ricordarsi

Il Tempo.
Il tempo corre veloce, tra studio, lavoro, hobby, scadenze, competizioni costanti in un mondo, quello che viviamo noi in Italia, che sembra non voglia mai fermarsi. Il tasto pausa talvolta sembra non esistere.
Il Tempo.
Il tempo cammina lento a Bogovadja per gli ospiti del campo di transito. Un tempo scandito dai pasti, dalle sigarette, dai tentativi di pensare ad altro che non sia il futuro, forse nemmeno il passato, magari partecipando a qualche attività che stiamo proponendo noi volontari assieme agli operatori.
Il Tempo.
Senza vie di mezzo si passa dall'assenza alla totalità del Tempo, da una società a un'altra. Così, senza vie di mezzo, si passa da un mondo a un altro: da un mondo di possibilità, opportunità, scelte a uno in cui la scelta è una: andarsene, lasciare tutto e affidarsi. "Tutti i musulmani inseriscono Dio all'interno delle frasi" mi dice J., padre solo, con suo figlio dodicenne.
Affidarsi. Speranza.
In un mondo in cui le nostre vite sono precisamente calcolate e pianificate al dettaglio, con progetti a lunga, lunghissima data , affidarsi è ormai qualcosa di antico, lasciato ai ricordi di qualche anziano. Il tempo vuoto è un diamante raro.
Al campo il tempo è una lenta tortura. È l'appiattimento, è l'incertezza, la stanchezza, ti ruba più energie di una giornata di duro lavoro.
Il tempo.
Contrasti:in  un mondo che sembra globalizzarsi sempre più, che sembra sempre più essere Uno, esistono mondi così vicini, ma troppo lontani.
Speranza.
Ci sveglieremo forse un giorno e se avremo un pò di tempo, ci ricorderemo di restare umani. Di essere umani, tutti.

Serbia 2

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