Come una bolla di sapone. Dopo
una settimana di lavoro, adesso che abbiamo avuto del tempo per fermarci e
mettere in ordine domande e pensieri, il campo di Bogovadja ci appare proprio
così: come una bolla isolata dal resto del mondo, dove anche il tempo scorre in
modo diverso. Infatti, a dominare lo scorrere del tempo è l’attesa.
Qui tutti
attendono qualcosa, chi un visto, chi l’esito di un processo, chi l’occasione
giusta per passare una frontiera, e così via. Ma tutti attendono, con la vita
che nel frattempo è come congelata, in “pausa”, con la speranza di poter premere
“play” prima o poi, magari in Europa.A Bogovadja si incrociano tanti sguardi e si ascoltano tante storie: c’è qualcuno che cerca di raggiungere il papà, qualcun altro che vuole andare da suo fratello e altri ancora che viaggiano con tutta la famiglia. Tutti fermi ad aspettare.
E’ questa miscela di desideri e storie immersa in un luogo disperso nei boschi
della Serbia dove il tempo sembra bloccato a lasciare addosso una sensazione di
inquietudine a chiunque passi da Bogovadja, anche soltanto per qualche ora. Perché
il campo è bello, immerso nel verde, spazioso, dove i bambini possono giocare,
ma… Ma qualcosa non torna. Ogni giornata è identica a quella precedente,
scandita dall’attesa.
Intanto c’è persino
chi nasce, chi compie gli anni e tra un po’ andrà all’asilo, ma intorno… Tutti
fermi ad aspettare.
E ogni volta che una frontiera si chiude, o un visto viene negato, a Bogovadja
il tempo rallenta.
Ed è qui che poco a poco iniziamo a intuire il perché del piccolo servizio che ci è chiesto. Perchè le giornate di Dina non saranno tutte uguali se domani potrà fare un nuovo braccialetto con le perline, e quelle di Noman saranno un po’ diverse se settimana prossima potrà giocare il torneo di pallavolo con i suoi compagni… E’ così che, ogni tanto, a Bogovadja il tempo ricomincia a scorrere, anche se per poco.
Ed è qui che poco a poco iniziamo a intuire il perché del piccolo servizio che ci è chiesto. Perchè le giornate di Dina non saranno tutte uguali se domani potrà fare un nuovo braccialetto con le perline, e quelle di Noman saranno un po’ diverse se settimana prossima potrà giocare il torneo di pallavolo con i suoi compagni… E’ così che, ogni tanto, a Bogovadja il tempo ricomincia a scorrere, anche se per poco.
Claudia, Fabio, Francesco,
Giulia, Silvia
(Serbia3)
(Serbia3)
Nessun commento:
Posta un commento