05/08 h.21:30, scuola russa di Hincesti
“Bună seara, sunt Valeriu: profesorul tău de limba română”
La lavagna nera a fiori (giuro!) recita queste parole e
Valeriu ci guarda divertito.
Ci siamo appena sistemati nella scuola russa di Hincesti e abbiamo deciso di sfruttare l’occasione per farci dare lezioni di rumeno, che sì detto così fa un po’ ridere, ma anche riflettere sulla complessità culturale di questa terra, sulle sue contraddizioni e sulla sua storia.
Ma non distraiamoci: il nostro profesorul spiega veloce e dopo una settimana a Ratus dove abbiamo usato soltanto gesti, è meglio se non ci perdiamo nulla.
E’ strano trovarsi di nuovo dalla parte di chi impara, ma in fondo qua in Moldova abbiamo capito che le posizioni sono invertite: sono i bambini tutti i giorni a dare tanto a noi e non il contrario come avremmo creduto, sono loro con la loro gioia e spontaneità a salvarci un pochettino dai nostri mille e inutili problemi.
Ci siamo appena sistemati nella scuola russa di Hincesti e abbiamo deciso di sfruttare l’occasione per farci dare lezioni di rumeno, che sì detto così fa un po’ ridere, ma anche riflettere sulla complessità culturale di questa terra, sulle sue contraddizioni e sulla sua storia.
Ma non distraiamoci: il nostro profesorul spiega veloce e dopo una settimana a Ratus dove abbiamo usato soltanto gesti, è meglio se non ci perdiamo nulla.
E’ strano trovarsi di nuovo dalla parte di chi impara, ma in fondo qua in Moldova abbiamo capito che le posizioni sono invertite: sono i bambini tutti i giorni a dare tanto a noi e non il contrario come avremmo creduto, sono loro con la loro gioia e spontaneità a salvarci un pochettino dai nostri mille e inutili problemi.
“CIAPA – cipolla
CARTOFI – patate
MORCOVI – carote
CARTOFI – patate
MORCOVI – carote
…”
Non è l’inizio di una ricetta moldava, ma quello che ha
voluto insegnarci il nostro prof: chissà sarà che avrà ancora fame?
Non lo so, ma so che domani non riuscirò ancora a esprimere in rumeno tutto quanto mi frulla per la testa (a meno che non desideri una particolare bors!).
Questo mi fa sentire un po’ vulnerabile, io che ho sempre la frase pronta per tutto devo farne a meno e scoprire che c’è tutto un mondo di sguardi, di sorrisi e gesti da esplorare e che fa sì che quando ci sia l’intenzione si riesca sempre a comunicare (in caso contrario c’è sempre google translate!).
Non lo so, ma so che domani non riuscirò ancora a esprimere in rumeno tutto quanto mi frulla per la testa (a meno che non desideri una particolare bors!).
Questo mi fa sentire un po’ vulnerabile, io che ho sempre la frase pronta per tutto devo farne a meno e scoprire che c’è tutto un mondo di sguardi, di sorrisi e gesti da esplorare e che fa sì che quando ci sia l’intenzione si riesca sempre a comunicare (in caso contrario c’è sempre google translate!).
La lingua diviene così importante, ma non fondamentale: è
importante perché dire qualche parola nella lingua dell’altro che incontro
esprime attenzione e cura e poi le nostre pronunce bizzarre mettono di buon
umore; non fondamentale perché sorrisi e gesti arrivano dove le parole non
riescono.
Sì perché noi ci abbiamo provato e riprovato mille volte ma la i piccola che c’è in vulpi proprio non riusciamo a dirla, insomma si sente questa i o no?
Sì perché noi ci abbiamo provato e riprovato mille volte ma la i piccola che c’è in vulpi proprio non riusciamo a dirla, insomma si sente questa i o no?
Dopo mille risate ci siamo arresi, in fondo l’importante è
saper dire mulțumesc!
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