lunedì 21 agosto 2017

Georgia: "romanzo Georgia", capitolo 3


Collage di emozioni georgiane

INNO ITALIANO IN GEORGIANO
INNO GEORGIANO IN ITALIANO

 Ara kartuli ar vizi
me minda zkali ludi
kvino khachapuri

Erti ori sami
scemo cazzo modi
patara didi lodi

Rit 1. Anu, anu, anu...
pirdapir sasamtro  (x3)
memgoni ki, memngoni ara

Tzrela burti tashi
kinkali sce madloba
tamashi gamarjoba 

Italiuri ati Vale 
Arali Kutaisi
mashrutka Tbilisi

Rit 2. Zapi, zapi, zapi
stapilo zavedit (x3)
Irene ki, Giuseppe ara


TRADUZIONE

No, non parlo georgiano
voglio acqua birra
vino e focaccia

Uno, due, tre
entra uomo, vieni
piccolo grande sasso

Rit 1. Quindi, quindi, quindi
direttamente auguria (x3)
forse si, forse no

Caldo palla applauso
ravioli tu grazie
gioco buongiorno

Italiani dieci Vale
Arali Kutaisi
Pullmino Tbilisi

Rit 2. Corda, corda, corda
carota andiamo (x3)
Irene si, Giuseppe no


IL CIELO E' DI TUTTI 
Poesia di Gianni Rodari, rivisitata in chiave georgiana

Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi,
di ogni occhio è il cielo intero.


È  mio quando lo guardo.

È del vecchio e del bambino,
dei romantici e dei poeti,
del re e dello spazzino.


Il cielo è di tutti gli occhi
e ogni occhio, se vuole,
si prende la Luna intera,
le stelle comete, il sole,

la notte serena.

Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.


Spiegatemi voi dunque,

in prosa o in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la Terra è tutta a pezzetti.


Ditemi ora invece,
miei cari bambini,
se non sarebbe bello
che la Terra, come il cielo, 
non avesse più confini,
così che, tendendo la propria mano, 
il bambino italiano 
possa abbracciare 
quello georgiano.

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