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L'orologio del Parlamento a
La Paz gira al contrario |
Tempo. Questo argomento è stato una costante
del nostro viaggio. Abbiamo cominciato a rifletterci quando per percorrere 300
km ci abbiamo impiegato 8 ore; quando i 15 minuti per cambiare una gomma sono
diventati 2 ore; quando arrivi al servizio e i bambini non si presentano.
Padre Sergio è un italiano che vive in Bolivia
da 11 anni ed ha provato a farci capire quanto sia diversa la percezione del
tempo in questo paese. Chiacchierare con lui ha dato senso ed ordine alle nostre
perplessità; ci ha raccontato che quando visiti dei boliviani sai quando entri
nella loro casa, ma non quando ne esci; che le loro preghiere non stanno nella
conservazione del silenzio, ma nel consumarsi di una candela o nei kilometri di
un pellegrinaggio verso un santuario. Insomma, qui il tempo si abita, è
l’ "Esserci” e lo “Stare” fisicamente; è un dono, un modo di mostrare rispetto ad
una persona.
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Benedizioni durante la festa di Urcupiña |
Il concetto di “perdita di tempo”, che per noi
europei è un’ossessione quotidiana, qui non esiste, perché nulla è programmato
e si accoglie ciò che arriva; il tempo viene percepito in maniera circolare,
non in verticale. Questa diversità ci ha aiutato ad abbattere un muro
tipicamente umano, il giudizio. E’ un errore pensare che un’idea sia giusta e
una sbagliata, ma bisognerebbe cogliere la differenza come un’occasione per
rimettersi in gioco. Con
questo nuovo punto di vista possiamo affermare che l’esperienza del cantiere è
“tempo qualità” perché è speso al servizio degli altri.
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