giovedì 31 agosto 2017

Tempo di Bolivia

L'orologio del Parlamento a
La Paz gira al contrario
Tempo. Questo argomento è stato una costante del nostro viaggio. Abbiamo cominciato a rifletterci quando per percorrere 300 km ci abbiamo impiegato 8 ore; quando i 15 minuti per cambiare una gomma sono diventati 2 ore; quando arrivi al servizio e i bambini non si presentano.

Padre Sergio è un italiano che vive in Bolivia da 11 anni ed ha provato a farci capire quanto sia diversa la percezione del tempo in questo paese. Chiacchierare con lui ha dato senso ed ordine alle nostre perplessità; ci ha raccontato che quando visiti dei boliviani sai quando entri nella loro casa, ma non quando ne esci; che le loro preghiere non stanno nella conservazione del silenzio, ma nel consumarsi di una candela o nei kilometri di un pellegrinaggio verso un santuario. Insomma, qui il tempo si abita, è l’ "Esserci” e lo “Stare” fisicamente; è un dono, un modo di mostrare rispetto ad una persona.


Benedizioni durante la festa di Urcupiña
 Il concetto di “perdita di tempo”, che per noi europei è un’ossessione quotidiana, qui non esiste, perché nulla è programmato e si accoglie ciò che arriva; il tempo viene percepito in maniera circolare, non in verticale. Questa diversità ci ha aiutato ad abbattere un muro tipicamente umano, il giudizio. E’ un errore pensare che un’idea sia giusta e una sbagliata, ma bisognerebbe cogliere la differenza come un’occasione per rimettersi in gioco. Con questo nuovo punto di vista possiamo affermare che l’esperienza del cantiere è “tempo qualità” perché è speso al servizio degli altri.

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