giovedì 24 agosto 2017

CAPITOLO 4 LIBANO: Odori e Colori





 “E` li che ho sentito l`odore dei poveri. Sapete: non mi ha piu lasciato il puzzo della miseria, si è attaccato ai vestiti, alla pelle, mi ha inseguito dopo che ne sono uscito, ho gettato via i vestiti che indossavo...e` rimasto li, mi e` entrato dentro, mi insegue e mi perseguita....che cos`e` l `odore dei poveri? ”
Questa è la testimonianza di Domenico Quirico, giornalista de La Stampa al ritorno da un viaggio nei centri d`accoglienza libici.
E` questo l`odore dei poveri?  E’ quello che ci siamo chiesti mentre i bambini ci si arrampicavano addosso.
Pungente, come un profumo troppo dolce che non si adatta all`eta` del bimbo che hai davanti.
“L`odore di shelter” è un odore misto di polvere terrosa, di mani sporche, l`odore umido della doccia, gli odori forti e speziati dei cibi che vengono preparati fin dal mattino, l`odore del pianto.
Ma tutti questi odori spesso celano dei colori di una bellezza inaspettata.


Azzurro,  quello del cielo che si confonde all’orizzonte con quello del mare, e quello degli occhi espressivi e trasparenti di Lamar.
Bianco, come il contrasto che si crea con il nero negli occhi dei bambini, e come la polvere che si alza quando si corre insieme a loro.
Nero, come il quotidiano vestito che Fatima riusciva a indossare con cosi tanta eleganza; nero come il caffe denso e robusto che con il suo profumo ti risveglia.
Rosso, come tutti i checkpoint che abbiamo oltrepassato nei nostri spostamenti  per il Libano, e come i pomodori che ogni giorno vengono serviti a pranzo negli shelter.
Arancione,  colore che esplode nel cielo ogni sera in un tramonto sorprendente.
Ma anche il grigio, come il cemento dell’edilizia che deturpa le meravigliose valli verdi e che rinchiude anche gli ultimi cedri rimasti liberi, come lo smog che aleggia sempre sopra Beirut, e come i campi da gioco dedicati ai bambini. 
Che odere e colore ha uno shelter? Ora che abbiamo visto, vissuto, respirato, non possiamo piu dire “ignoravo tutto”, “credevo”, “mi avevano detto”.


Nessun commento:

Posta un commento