Guardo fuori dal finestrino della Marshrutka che ci sta riportando a Kutaisi, dopo aver passato il week end nel villaggio di Vale, e vedo le montagne.
Vorrei poter fotografare ogni paesaggio che scorre velocemente davanti ai miei occhi, ogni persona, ogni momento, ogni posto, ogni sorriso, ma non si può e allora penso che queste montagne dai colori caldi, mai viste prima, rimarranno semplicemente nel mio cuore.
Così come l'accoglienza di padre Misha e la gentilezza della gente di Vale, che mi hanno fatto sentire a casa in un posto completamente sconosciuto, povero di acqua e luce ma ricco di grande umiltà e tenerezza.
Guardo fuori dal finestrino e ripenso alla commozione di stamattina durante la messa: il piccolo dono da parte di padre Misha, che ha dedicato a ciascuno di noi un pensiero speciale. Come potrò dimenticarmi di tutto questo?
Guardo fuori dal finestrino e rivedo il sorriso di quella bambina che per due giorni non ha smesso di chiamare il mio nome e di prendermi le mani.
No, non penso che dimenticherò il suo "goodbye, Marta", detto guardandomi negli occhi.
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