martedì 22 agosto 2017

CAPITOLO 3 NICARAGUA: Felix

La nostra esperienza in Nicaragua sta oramai giungendo al termine. Sono stati 26 giorni di incontri, fatica, sorrisi, viaggi e legami. Legami che si sono creati tra di noi e al di fuori del nostro gruppo di "italiani" allargandosi e includendo all'interno di esso persone nuove con il loro vissuto e il loro carattere.

Persone nuove che hanno condiviso con noi interi momenti della nostra esperienza, lavorando con noi all'interno del barrio e del centro escolar, vivendo con noi momenti di viaggio e di scoperta, ridendo e raccontandoci le loro esperienze. Il personale di Redes, le nostre coordinatrici, Stefania, i professori del centro escolar, i bambini hanno condiviso con noi singoli momenti che nell'insieme hanno rappresentato la nostra esperienza.

Però, una persona è rimasta nel cuore di tutto il gruppo, una persona che fin da subito ci ha accolto con una risata e una battuta sulle nostre enormi e pesanti valigie.
Felix, il direttore del centro escolar. Immaginatevi il classico latino - americano: capello ricciolo lungo gellato, pelle color cafè, camicie coloratissime aperte fino al terzo bottone, collanina d'oro con anello annesso, pantaloni larghi, calzino bianco di spugna che incalza dei mocassini bianchi a punta.
Un omone di 1.75 muscoloso con una versatilità sportiva propria di pochi (calcio, pallacanestro e sopratutto baseball, abbiamo visto frantumare più di una palla con quella mazza) e con una grazia nel ballo da far innamorare tutta la pista.
Un direttore e un padre di 35 anni innamorato dei propri figli ed innamorato del proprio lavoro.
Un amore paterno che traspare anche ogni mattina quando al suonare della campanella aspetta all'ingresso ogni bambino salutandolo come se fosse unico.
Uno sguardo amorevole, pieno di simpatia e di battute che si fonde con il suo ruolo da direttore: serio e duro quando serve, tenero e dolce all'occorrenza. 
Un uomo nato e cresciuto nel barrio, con tutte le sue difficoltà e le sue problematiche.
Un uomo che rimboccandosi le maniche e studiando ha riempito il suo animo di valori che ha deciso di condividere con la sua stessa terra diventando un esempio e punto di riferimento.
Sia per i "suoi" bambini sia per noi.
Punto di riferimento per le nostre attività e per il servizio ai piccoli, ma non solo.
Per noi é diventato qualcosa di più.
Per noi é diventato l' amico a cui confidare segreti, dubbi  e storie di vita.
Per noi é diventato il papá che dolcemente prima di cena ci insegna a mangiare tutti i frutti più svariati.
Per noi é diventato quella persona da cui ci siamo sentiti presi per mano e voluti bene fin dal primo giorno.
E che ci mancherá.


Ale, Anna, Giu e Filo (o meglio "cabron!")


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