mercoledì 6 agosto 2014

Haiti: 1, 2, 3... Kan d'etè!

E’ finita bene. 

Non abbiamo perso voli o cose del genere, anche se Marta (la nostra coordinatrice, per intenderci) ha deciso di deliziarci con una capriola fuori dal’aeroporto di New York, causata, secondo fonti non governative, da una rampa per il carico dei bagagli di un taxi…

Port-au-Prince ti accoglie con una sberla di caldo abbastanza decisa, ma per fortuna ci accolgono anche le Piccole Sorelle Vanna e Luisa, ben più ospitali del clima estivo dei Caraibi!
Per pranzo siamo invitati nella loro comunità, per arrivarci si caricano i bagagli su una Jeep e via, sulle strade sterrate o dissestate, tutte bianchissime, della capitale haitiana. La polvere e il sole rendono il percorso davvero abbagliante, si fa fatica a tenere gli occhi aperti senza occhiali scuri…

Ci si butta quasi subito sull'attività delle prossime due settimane, ovvero il “Kan d’etè” (Campo estivo) organizzato per i ragazzi di Citè Okay. Ci sono ancora un po’ di cose da sistemare, e subito lunedì si fa una riunione con gli animatori di “Kay Chal” che appoggeremo in queste settimane. 

Le cose su cui confrontarsi sono davvero molte, anche perché è la prima volta che si riesce a fare un campo in stile oratorio feriale da queste parti. 


La giornata è lunga, ma alla fine siamo tutti pronti a iniziare l’avventura del Kan d’etè

E così è: pronti, via! Alle 8 (in teoria) ci si ritrova per incominciare, perché dopo un momento di riflessione e presentazione alle 9.30 (in teoria) si inizia coi giochi  e le attività, fino al pranzo delle 12.00 (in teoria), a seguire giochi liberi e conclusione alle 14.00 (in teoria). 

Però, siccome tutto è filato liscio, delle attività, degli spazi e del “bel bagaj” vi racconteremo un’altra volta! 

Per ora vi regaliamo qualche foto.


Nel frattempo, un “caloroso” saluto da
Elena, Letizia e Francesco (oltre che dalla sopravvissuta Marta)


P.S.
“Un giretto a New York volevamo fare,
ma caro Davide non ti crucciare,
che anche l’aereo siamo riusciti a pigliare!”

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