Sono a Beirut, in Libano, come volontario per Caritas Ambrosiana. Ho deciso anche quest’anno di scrivere e condividere con voi il racconto di queste giornate lunghe, calde e memorabili. Esperienza che condivido con altre 9 ragazze, supportati da 3 coordinatrici che stanno svolgendo qui a Beirut l’anno di servizio civile. Un altro giorno vi parlerò meglio delle attività che svolgiamo, scendendo nei dettagli. Ora preferisco immortalare le primissime impressioni, anche e soprattutto per poterle poi confrontare con l’immagine che mi sarò creato tornando in Italia. Non so ancora cosa porterò a casa dopo queste 3 settimane, ma posso dirvi come ho trovato il Libano in questi primi due giorni di conoscenza reciproca.
Mi ricorda molto una vecchia signora dall’abito tanto elegante ma rattoppato in più punti, dalla faccia piena di nei, che però le regalano l’unicità di cui non fa che parlare appena le si dà corda. Respira, senza accorgersene, con fare affannoso: ha sbattuto dopo troppo tempo il tappeto del salotto, riempiendo l’aria di polvere e sporco che faranno molta fatica ad andarsene. Per casa regna sovrano il disordine, da non confondersi però con l’incuria: troppi ospiti, troppo di frequente, han pasteggiato disinteressati alla sua tavola. Ma nel quartiere in cui vive gode di una fama controversa: spesso è l’unica a poter cucinare qualcosa di mangiabile, e tutti accorrono veloci quando il piatto è in tavola; ma l’esperienza l’ha resa sgarbata, così da trasformare spesso il companatico in un incubo.
Ma non preoccupatevi, d’ora in avanti giuro che la smetterò con le allegorie e sarò più pratico.
Il clima è caldo e umido, di quelli che ti fanno sudare anche sotto la doccia. L’appartamento in cui stiamo è molto grande, e affaccia su un grosso terrazzo vista mare sul quale consumiamo i nostri pasti. Il grado di pazzia nelle strade è pari a quello sperimentato a Nairobi l’anno scorso, ma c’è di buono che almeno qui l’asfalto non manca.
Insomma, io e il Libano abbiamo appena iniziato a conoscerci. I miei sentimenti sono ancora contrastanti, non riesco a capire se lo trovo troppo vicino o lontano da me, ma abbiamo ancora tanta strada da fare insieme. Come per tutte le cose fatte bene, occorrerà pazienza.
Giacomo
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