lunedì 15 agosto 2016

"Galline in fuga" atto I - "le avventure dell'Albergatore nella ridente Vale"

# Rispettando le tempistiche georgiane, anche le cantieriste della Georgia scrivono il loro primo post#



Dopo la lunga vacanza ad Istanbul (che è proprio volata!), gli angeli della Georgia sono approdate in quel di Vale, un piccolo villaggio nel sud della Georgia vicinissimo al confine con la Turchia (tranquilli, non abbiamo sconfinato e nemmeno fatto foto). Il suddetto villaggio è governato da un simpatico Signor Albergatore, conosciuto dai più come Mama Misha (MAMAOOOOOOO!!!!): come rappresentante dell’accoglienza e ospitalità georgiana, quando siamo arrivate in aeroporto ci ha calorosamente stritolato in un abbraccio e portate a Vale. Qui abbiamo subito la nostra trasformazione: da Angeli della Georgia a Galline in fuga.

Il Signor Albergatore ci ha ospitate nella sua dimora mettendoci a disposizione tutto il pavimento che c’era, il gigantesco frigorifero e tutte le dispense della cucina, le quali sono state prontamente riempite dalle care nonne georgiane che ci hanno sfamato; questo è solo un assaggio dell’ospitalità georgiana che comprende: vino, aglio, coriandoli e brillantini che ti rimangono nei capelli per giorni, corni in terracotta da bere tutto d’un fiato e la travolgente Maka che non dimenticheremo facilmente.

Ma cosa ci fanno 8 angeli trasformate in galline in quel di Vale? Semplice, fanno ridere i polli. 80, per la precisione. Ecco il numero dei bambini che ci hanno assalito durante tutta la settimana, tra un Bulldozer e una bandiera doppia, una staffetta con le spugne di Misha e una serie di laboratori che Giovanni Muciaccia levati, abbiamo trascorso un’intensa settimana superando degnamente la barriera linguistica.

Stapilosperi (il colore della carota) e Vardisperi (il colore della rosa) erano le due parole più gettonate per descrivere qualsiasi verbo, azione e reazione. Ci bastava unirle ai gesti giusti per raggruppare una 70ina di scalpitanti bambini che non si sono ancora accorti che non siamo georgiani e quindi non parliamo la loro stessa lingua.

Se volete sapere cosa abbiamo fatto in questo Cantiere, aspettate il prossimo atto.


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