mercoledì 10 agosto 2016

Haiti: la Torre di Babele

Abbiamo anche pensato, dopo le attività. E abbiamo pensato che se avessimo saputo parlare bene il creolo sarebbe stata proprio una gran cosa. Che se quel giorno, i tizi che costruivano una torre in quel di Babele non avessero esagerato facendo arrabbiare il Grande Capo, anche qui, nella ridente Pendu ne saremmo stati contenti!
Considerazioni banali, certo... però è sempre un po' strano quando provi a lanciarti in un discorso con un bimbo e a metà ti tocca dire "Mwen pa kompran" ("Non capisco"), perché c'è un vocabolo che non sai, un'espressione che non conosci.
Poi ci si arrangia un po', ma se quella torre non fosse crollata, quella volta che abbiamo chiesto un piatto in cucina ci avrebbero portato proprio un piatto e non del formaggio come è successo...oppure non ci avrebbero dato degli scolari di terza elementare per colpa del nostro creolo, quando abbiamo parlato alla riunione degli animatori di Kay Chal.
A pensarci bene però, senza questa Babele, non avremmo avuto il piacere di sentire Jovenel dire "Andiamo-a-mangiare" con un accento quasi bergamasco, o ancora non avremmo ricevuto il "Buongionno" di Pè Silvio alla mattina.

Allora forse va bene così, tanto ormai la torre è caduta... non ci resta che studiare, magari settimana prossima il nostro creolo sarà da quarta elementare!


Marta, Stefania, Letizia, Francesco, Laura e Matteo

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