Esistono
molte realtà che sono impossibili da raccontare nella loro
interezza. Ogni foto, documentario o articolo non fa altro che
rappresentare solo una parte di esse e in qualche modo è come
applicare un filtro alla realtà del luogo, che lascia passare alcuni
aspetti di esso ma che impedisce di vederne la totalità.
Una
di queste realtà è Korogocho, slum
che orbita intorno alla discarica di Nairobi. A
Korogocho vivono circa 200 mila persone, la maggior parte nelle
baracche di lamiera, ma molte per strada. Prima
di questo cantiere avevo provato a informarmi sugli slum,
ma niente di quello che avevo letto mi poteva preparare a quello che
effettivamente ho visto.
Voglio
provare a scriverne anch'io,
ma, visto che sono
consapevole di non poterlo
descrivere appieno, vi
parlerò solo delle sensazioni che ho provato durante la nostra
visita insieme a Padre Maurizio.
Maurizio
è il padre Comboniano che ci ha fatto incontrare
lo slum.
I padri Comboniani a Korogocho hanno una parrocchia St. Johns e
due centri per il recupero di ragazzi di strada tossicodipendenti.
Padre Maurizio si occupa della
loro gestione, oltre a quella
di un altro centro che si
trova a Kibiko, ovest di Nairobi vicino alle Ngong Hills.
Padre
Maurizio lo abbiamo incontrato nella chiesa di un quartiere adiacente
a Korogocho dove ci aspettava con il pulmino del seminario. Essendo
un gruppo di wazungu,
plurale di muzungu, il
pulmino era d’obbligo per poter girare all'interno dello slum.
Da li ci siamo spostati a St. Johns. Il
taglio fra i quartieri è netto, si passa da case in muratura a una
strada circondata da piccoli edifici in lamiera schiacciati gli uni
sugli altri.
La chiesa di St. Johns |
St.
Johns appare già come un piccolo angolo di paradiso in mezzo allo
slum, il campetto è
pieno di ragazzi che giocano a calcio. All'interno della parrocchia
c’è una biblioteca enorme dove i ragazzi del quartiere possono
andare a studiare.
La chiesa di St. Johns è un piccolo anfiteatro coperto con la parete di fondo fatta di lamiera. All'interno del muro si trova una porticina oltre la quale si può ammirare a detta di Maurizio: “La vista più bella di tutta Nairobi, quella che se ci porti una ragazza il limone è assicurato!”.
La chiesa di St. Johns è un piccolo anfiteatro coperto con la parete di fondo fatta di lamiera. All'interno del muro si trova una porticina oltre la quale si può ammirare a detta di Maurizio: “La vista più bella di tutta Nairobi, quella che se ci porti una ragazza il limone è assicurato!”.
"La vista più bella di tutta Nairobi" |
“La
discarica di Korogocho è divisa in zone ognuna controllata da una
diversa banda” ci dice padre Maurizio “Nella discarica arrivano
fra i 300 e i 400 camion al giorno”. Quando gli abbiamo chiesto
se si è cercato di fare qualcosa per chiuderla, Maurizio ci ha
risposto che sono gli abitanti di Korogocho che non vogliono che
venga chiusa.
Gli
abitanti di Korogocho per vivere recuperano la spazzatura. Molti
raccolgono la plastica e la puliscono per poi rivenderla ad aziende
cinesi che la riciclano” e
aggiunge: “Molti dei
ragazzi di strada
dormono scavandosi buche nella spazzatura per stare al caldo”.
Alcune persone al lavoro nella discarica |
Davanti
alla “Vista più bella di Nairobi” ogni problema scompare,
qualunque preoccupazione personale da muzungu
che avevo è stata cancellata da un senso di impotenza verso l’orrore
di quel luogo. “In quasi due anni che vivo qui l’unica cosa che è
cambiata è la distanza fra la spazzatura e le case che diminuisce
sempre di più”
Di
fronte a tutto questo l’unico pensiero che mi assale sono le parole
di Se questo è un uomo di
Primo Levi, unica poesia che abbia mai imparato a memoria:
Voi
che vivete sicuri
nelle
vostre tiepide case,
voi
che trovate tornando a sera
il
cibo caldo e visi amici:
Considerate
se questo è un uomo
che
lavora nel fango
che
non conosce pace
che
lotta per mezzo pane
che
muore per un si o per un no.
(…)
La
prigionia di cui parla Levi era tangibile, mentre gli abitanti di
Korogocho vivono una prigionia forzata, imposta da una società che
crea rifiuti, spazzatura e umani, e li reclude in quello spazio che
per la maggior parte di loro “... è l’unica realtà che vedranno
in tutta la loro vita”. A
Korogocho si incontra la Povertà,
non solo materiale di chi ci vive ma anche umana di questa nostra
società che crea inferni in cui uomini sono costretti a vivere in
condizioni disumane.
Di
Korogocho e altri inferni simili se ne parla tanto e sembra sempre
facile trovare la soluzione a questi problemi. Io
consiglio di provare a passare in uno di questi luoghi, non da
turista ma con qualcuno che quel posto lo vive tutti i giorni, per
rimuovere quei filtri che ci impediscono di vederne
la realtà nella loro
interezza.
Stefano
Illustrazione all'interno della chiesa di St. Johns |
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