lunedì 17 agosto 2015

Bolivia: Hermana Cherubina una di noi!

 Pensavate che ci fossimo dimenticati di micascemi, e invece no!!

Al nostro arrivo a Cochabamba, la nostra capa Piera ci ha capottati subito a Vacas, a 3600 mt di altitudine dove abbiamo conosciuto la vita del campo ma non solo…il super caporale Hermana Cherubina!! 

      

     Con i suoi 65 anni di età l’hermana ci ha caricato sulla sua mitica camionetta facendoci scorrazzare in lungo e in largo tra le ande boliviane, ci ha fatto caricare e stracaricare alimenti per i bimbi del suo centro infantile e per i disabili delle zone del campo, ci ha temprato in un viaggio della speranza Cochabamba-Vacas, durato 5 ore (mentre solitamente se ne impiegano 2 se ti va male), ci ha portato a vedere cascate straordinarie mostrandoci le sue doti da esperta scalatrice, zampettando tra sassi e strapiombi mentre noi dietro arrancavamo con fatica, fingendo di fermarci a fare foto per riprenderci dal fiatone.

     Vogliamo ricordare solo alcune perle di saggezza, in una lingua mista tra lo spagnolo e il dialetto potentino, che questa straordinaria suora ci ha lasciato in tre giorni…

L’hermana ci ha insegnato che:
·    Per chiamare un sordomuto..si suona il clacson della macchina!
·    Se non si può passare dalla porta, si passa dalla finestra
·    I campesinos sono soliti appendere falchi non veri, bensì morti, come spaventapasseri!
·    I nostri figli non mancheranno di studiare, negli anni a venire, i dipinti del figlio (o forse il  nipote?!) di Giotto, l’affrescatore della nota, notissima chiesa di Vacas
·     Per lavorare sotto le sue direttive si corre il rischio di essere lavati con l’acido muriatico, minaccia più volte temuta nell’arco di soli tre giorni
·     “Lo zaino sulla sedia e i letti attaccati al muro! Forza!”
“Ma hermana, adesso sto andando in bagno, un attim…”
“ORA! Lo zaino sulla sedia e i letti attaccati al muro”
  “Va bene” (a testa bassa)
·      È bello vedere uno stormo di uccelli volare verso il cielo :“Ragazze, mo glè langio ‘na piedras e vetede como volano bbbena!”
·    “Chicas, me raccumann’ non avvicinatevi a los llamas che fanno dei peti peggio che li tori!”


 Ma, oltre a questo, ci ha mostrato che si può
 credere nei propri sogni nonostante le fatiche  e la non riconoscenza e che basta poco, anche solo pochi minuti del proprio tempo, per portare un sorriso a chi più sa regalarne, nonostante viva nelle difficoltà.
 Abbiamo imparato che nella vita, se fatto con il cuore, DONARE É MEGLIO CHE RICEVERE.

    GRAZIE CHERU! 
   
   Chiara, Elena, Ilaria, Lara, Laura, Manu e Piera


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