Pensavate che ci fossimo dimenticati di micascemi, e invece no!!
Al nostro arrivo a Cochabamba, la nostra capa Piera ci ha capottati subito a Vacas, a 3600 mt di altitudine dove abbiamo conosciuto la vita del campo ma non solo…il super caporale Hermana Cherubina!!
Con i suoi 65 anni di età l’hermana ci ha caricato sulla sua
mitica camionetta facendoci scorrazzare in lungo e in largo tra le ande
boliviane, ci ha fatto caricare e stracaricare alimenti per i bimbi del suo
centro infantile e per i disabili delle zone del campo, ci ha temprato in un
viaggio della speranza Cochabamba-Vacas, durato 5 ore (mentre solitamente se ne
impiegano 2 se ti va male), ci ha portato a vedere cascate straordinarie
mostrandoci le sue doti da esperta scalatrice, zampettando tra sassi e
strapiombi mentre noi dietro arrancavamo con fatica, fingendo di fermarci a
fare foto per riprenderci dal fiatone.
Vogliamo ricordare solo alcune perle di saggezza, in una
lingua mista tra lo spagnolo e il dialetto potentino, che questa straordinaria
suora ci ha lasciato in tre giorni…
L’hermana ci ha insegnato che:
· Per chiamare un sordomuto..si suona il clacson della macchina!
· Se non si può passare dalla porta, si passa dalla finestra
· I campesinos sono soliti appendere falchi non veri, bensì morti, come spaventapasseri!
· I nostri figli non mancheranno di studiare, negli anni a venire, i dipinti del figlio (o forse il nipote?!) di Giotto, l’affrescatore della nota, notissima chiesa di Vacas
· Per lavorare sotto le sue direttive si corre il rischio di essere lavati con l’acido muriatico, minaccia più volte temuta nell’arco di soli tre giorni
· “Lo zaino sulla sedia e i letti attaccati al muro! Forza!”
“Ma hermana, adesso sto andando in bagno, un attim…”
“ORA! Lo zaino sulla sedia e i letti attaccati al muro”
“Va bene” (a testa bassa)
· È bello vedere uno stormo di uccelli volare verso il cielo :“Ragazze, mo glè langio ‘na piedras e vetede como volano bbbena!”
· “Chicas, me raccumann’ non avvicinatevi a los llamas che fanno dei peti peggio che li tori!”
Ma, oltre a questo, ci ha mostrato che si può
credere nei propri sogni nonostante le fatiche e la non riconoscenza e che basta poco, anche solo pochi minuti del proprio tempo, per portare un sorriso a chi più sa regalarne, nonostante viva nelle difficoltà.
GRAZIE CHERU!
Chiara, Elena, Ilaria, Lara, Laura, Manu e Piera
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