'Sfida
Fame Zero. Uniti per un mondo sostenibile': questo il tema della
partecipazione delle Nazioni Unite a Expo Milano 2015.
Uniti
possiamo costruire, nell’arco della nostra esistenza, un mondo in
cui tutte le persone abbiamo accesso, sempre, a del cibo sicuro e
nutriente e possano condurre delle vite sane e produttive, senza
compromettere i bisogni delle generazioni future. L’ONU, per la
prima volta nella storia delle Esposizioni Universali, ha scelto di
non avere un singolo padiglione, ma diciotto grandi installazioni a
forma di cucchiaio, dislocati nel sito espositivo, a rappresentare
gli obiettivi della sfida ‘Fame Zero’.
Il
19 agosto in Expo si è celebrata la
‘Giornata mondiale umanitaria’, una delle tre giornate ufficiali
Onu che quest'anno vengono celebrate all'interno di Expo 2015,
insieme alla Giornata dell'Ambiente del 5 giugno scorso e alla
Giornata mondiale dell'Alimentazione che si svolgerà il 16 ottobre
prossimo con la presenza del segretario generale delle Nazioni Unite
Ban Ki-moon che parteciperà alla cerimonia e riceverà la Carta di
Milano, eredità culturale dell'Esposizione Universale.
Una
giornata importante quella del ‘World Humanitarian Day’ per il
quale a Ginevra è stato premiato con il riconoscimento ‘Sergio
Vieira de Mello’ (incaricato delle Nazioni Unite morto
nell’attentato contro le Nazioni Unite a Baghdad nel 2003) per il
suo lavoro di mediazione per la pace il presidente di Caritas
Repubblica Centrafricana, il vescovo di Bangui Dieudonné
Nzapalainga.
Nello stesso giorno, in Expo, verso le ore 11, una
delegazione Onu, composta da Barbara
Noseworthy,
rappresentante del World Food Program,
Rashid
Khalikov, direttore
Ocha (Coordinamento degli affari umanitari dell’Onu) di Ginevra,
l’ambasciatore svizzero Manuel
Bessler, a capo
dell’unità svizzera per gli aiuti umanitari, Cornelis
Wittebrood,
direttore generale Echo per l’Africa orientale, occidentale e
meridionale, Toby
Lanzer,
coordinatore degli aiuti umanitari per le crisi nel Sahel, e Fernanda
Guerrieri,
commissario generale dell’Onu in Expo, ha visitato l’Edicola
della Caritas.
Alessandro
Comino e Léa Delbes (volontaria in Servizio Civile) hanno presentato
alla delegazione le particolari installazioni presenti all’interno
del padiglione, opere ricche di significato.
Nel pomeriggio invece
Caritas, attraverso alcuni dei giovani impegnati nel servizio civile
presso l’Edicola, ha partecipato al corteo
ufficiale.
Ilaria
Boiocchi, Marco Erba, Sara Palmieri ed Erminia Pellecchia hanno così
contribuito, insieme a centinaia di volontari, funzionari e
rappresentanti delle istituzioni, alla parata, nello spirito della
solidarietà umanitaria mondiale.
Partita
dal Media Centre la sfilata si è snodata lungo la via principale del
sito di Expo, il Decumano, per concludersi in fondo al viale, dopo
aver sostato davanti al padiglione della Svizzera.
Si
è celebrata così in Expo la Giornata
mondiale umanitaria istituita dalle Nazioni Unite per ricordare il
sacrificio e l’impegno degli operatori umanitari di tutto il mondo
e per sensibilizzare i visitatori sulla condizione di milioni di
persone nel mondo, affamate e sfollate a causa di conflitti o
disastri naturali.
Tanti
palloncini colorati e grandi scritte bianche portate a mano dai
partecipanti alla parata:
‘zero hunger’, ‘solidarity’, ‘dignity’, ‘humanity’…
ma anche ‘compassion’, la scritta composta grazie ai volontari
dell’Edicola Caritas.
Sperando che queste parole si concretizzino
sempre di più, grazie all’impegno di tanti che, nel mondo, in
diversi settori, operano ogni giorno per i più bisognosi.
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