Jane, la cuoca della parrocchia in cui siamo ospitati, questa mattina ci ha preparato una sorpresa. Per colazione oltre al solito tè abbiamo potuto assaggiare per la prima volta i Maandazi, delle specie di frittelle, e i Samosa, degli involtini di carne e cipolla.
Tutto molto buono, ed è così che troviamo la carica giusta per affrontare la dura giornata che ci aspetta.
Tutto molto buono, ed è così che troviamo la carica giusta per affrontare la dura giornata che ci aspetta.
Come al solito andiamo alla Cafasso House, e ci dividiamo in gruppi per le attività mattutine. Durante il tragito incontriamo di nuovo i bambini della scuola elementare che ci danno dei cinesi.
Io e Noemi siamo ancora al carbone con Little John e Samuel, ed iniziamo a lavorare esattamente come ieri. Questa volta però prestiamo più attenzione all’impasto, che ieri conteneva troppa terra e quindi faceva faticare a rimanere compatto.
Io e Noemi siamo ancora al carbone con Little John e Samuel, ed iniziamo a lavorare esattamente come ieri. Questa volta però prestiamo più attenzione all’impasto, che ieri conteneva troppa terra e quindi faceva faticare a rimanere compatto.
Oggi invece riusciamo ad ottenere dei salsicciotti di carbone come si deve, e Felix quando passa ci fa i complimenti e ci dice che stiamo diventando professionisti. Felix viene a trovarci insieme ad un nuovo ragazzo che si unirà alla famiglia della Cafasso House. Anche lui come tutti arriva qui dopo aver scontato i 4 mesi alla Y.C.T.C..
Il nuovo ragazzo si chiama anche lui John, e questo fa nascere una divertente discussione su come chiamare i 3 John presenti nella casa. Scopro da Meshack, il migliore amico di Little John, che in realtà a lui questo
soprannome non va molto a genio. Lui e Meshack sono i più piccoli del gruppo, sia in età che in statura, e questa cosa a loro pesa molto.
Chiedo a Little John come vuole essere chiamato, e mi dice che il suo vero nome è Ngioroghe.
Chiedo a Little John come vuole essere chiamato, e mi dice che il suo vero nome è Ngioroghe.
Ci riuniamo per il chai break, e Wolf presenta a tutti il nuovo arrivato. John è molto timido, non parla e si presenta a tutti dicendo solo il suo nome e la tribù di provenienza.
Più tardi scopriamo dai ragazzi che è normale, e che tutti i nuovi arrivati non parlano per le prime due settimane. Si può anche comprenderli, arrivando comunque da una prigione e dovendosi inserire in un contesto completamente nuovo come quello della Cafasso House.
Dopo la pausa ripassiamo insieme entrambe le canzoni imparate ieri, Camminerò e Jesus asante sana. Poi è l’ora dell’attività, e oggi per loro abbiamo portato tanti fili per fargli fare gli scoobydou. Ognuno di noi fa vedere il procedimento ad un paio di loro, e a parte qualche eccezione imparano tutti in fretta e l’attività sembra piacergli molto.
Per pranzo si unisce a noi anche Kevin. Nel piatto troviamo riso e fagioli, da condire a piacere con sale e peperoncino.
Più tardi scopriamo dai ragazzi che è normale, e che tutti i nuovi arrivati non parlano per le prime due settimane. Si può anche comprenderli, arrivando comunque da una prigione e dovendosi inserire in un contesto completamente nuovo come quello della Cafasso House.
Dopo la pausa ripassiamo insieme entrambe le canzoni imparate ieri, Camminerò e Jesus asante sana. Poi è l’ora dell’attività, e oggi per loro abbiamo portato tanti fili per fargli fare gli scoobydou. Ognuno di noi fa vedere il procedimento ad un paio di loro, e a parte qualche eccezione imparano tutti in fretta e l’attività sembra piacergli molto.
Per pranzo si unisce a noi anche Kevin. Nel piatto troviamo riso e fagioli, da condire a piacere con sale e peperoncino.
Subito dopo il pranzo ci prepariamo e usciamo da Kamiti insieme a Kevin, che ci accompegnerà a Nairobi Town. Incontriamo sulla strada un Matatu che si ferma e ci saliamo sopra.
Dopo un’oretta e mezza arriviamo a Nairobi, in pieno centro città.
Dopo un’oretta e mezza arriviamo a Nairobi, in pieno centro città.
La folla di gente che cammina per i marciapiedi è davvero spaventosa, e devi praticamente farti trascinare. Siamo un gruppo abbastanza numeroso, quindi siamo costretti a fermarci più volte per aspettarci tutti.
La prima tappa è in una specie di centro commerciale, dopo visitiamo due negozi di souvenir mentre aspettiamo Marta che con Kevin è andata a cambiare dei soldi.
La prima tappa è in una specie di centro commerciale, dopo visitiamo due negozi di souvenir mentre aspettiamo Marta che con Kevin è andata a cambiare dei soldi.
Dopodichè partiamo di nuovo e passiamo di fronte alla Corte Suprema, dove si svolgono i processi. Tutti i ragazzi che passano dalla Y.C.T.C. sono passati anche da qui, e immaginarli entrare come imputati mi fa davvero strano.
Poco dopo siamo al centro congressi. La maestosità e la ricchezza di questo posto fa davvero strano, anche dopo soli pochi giorni a Kahawa West. Si tratta di un palazzo di 29 piani, con un ascensore centrale che permette di salire in cima alla modica cifra di 400 scellini (4€).
L’ascensore è velocissimo, e ci porta in cima davvero in poco tempo.
L’ascensore è velocissimo, e ci porta in cima davvero in poco tempo.
Una volta arrivati sul tetto, lo spettacolo è davvero meraviglioso.
Scendiamo a ci rechiamo a Uhuru Park, il parco principale della città. Ci prendiamo una bibita e riposiamo un attimo. Una comitiva di keniani in gita vuole fare una foto con noi, come se fossimo un’attrazione turistica.
Ci rechiamo alla cattedrale, e poi alle 18 e 30 siamo già affamatissimi. Prendiamo posto in un chicken and fries in cui ci saziamo con pollo e patatine fritte a volontà.
La sveglia domani è alle 5, quindi accelleriamo i tempi e cerchiamo subito un matatu che ci riporti a Kahawa West. Il viaggio di ritorno è particolarmente movimentato, con scorciatoie improvvisate su strade sterrate e sorpassi che non stanno nè in cielo nè in terra.
Ma in Kenya o ti muovi coi matatu o non ti muovi proprio, e l’esperienza tutto sommato risulta decisamente divertente.
Arrivati a casa dobbiamo preparare gli zaini e il materiale per il week-end che ci aspetta.
Arrivati a casa dobbiamo preparare gli zaini e il materiale per il week-end che ci aspetta.
Andremo a trovare un centro di riabilitazione per bambini vittime di abusi a Kibiko, a circa 300 metri sul livello del mare rispetto a Nairobi. Praticamente in montagna.
Passeremo la giornata con loro e dormiremo lì, per poi partire la mattina presto alla volta di Korogocho per visitare la baraccopoli più grande di Nairobi insieme a Kevin.
Passeremo la giornata con loro e dormiremo lì, per poi partire la mattina presto alla volta di Korogocho per visitare la baraccopoli più grande di Nairobi insieme a Kevin.
Non potrò portare il computer con me, quindi questo week-end non potrò scrivere il post. Recupererò la domenica sera tornato a casa.
Questa notte dormo da solo, perchè anche il prete se n’è andato.
Sarà un week-end impegnativo e soprattutto toccante.
Mi mancheranno i Cafasso Boys.
Sarà un week-end impegnativo e soprattutto toccante.
Mi mancheranno i Cafasso Boys.
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