domenica 9 agosto 2015

Georgia: Idee alcoliche.

Georgia. Per noi Sakartvelo ormai. Quasi casa. 12 cantieristi. Tanti volontari. Tantissimi bambini. In questo vortice di mani che si stringono e cuori che si avvicinano. Una tradizione. Una bellissima tradizione. Una gormitica tradizione. I Brindisi. Tamada, quello che beve e fa bere gli altri. Lui conduce la supra. La tavola. Il capo del ghvino. Vino che scorre. Bicchieri che tintinnano. Bocche che sorridono. Cuori che diventano leggeri.

Qui il primo brindisi è per la pace. Incontriamo ogni giorno persone affamate di pace. Cosa desideri? Un iPhone. Un viaggio. No, la pace. Per la pace possiamo festeggiare. Possiamo vivere. Possiamo amare. Possiamo fare del bene. Possiamo credere che il futuro ci appartenga. Bambini che cantano della pace. Tamada che brindano per la pace. E noi qui. Tra loro. Ci scopriamo poveri. A reimparare ad ogni cin cin cosa significa costruire la pace. Desiderarla. Ottenerla.

Il secondo brindisi è per l'amicizia. Amicizia tra di noi. Fiducia inaspettata da parte di qualcuno. Amicizia che si approfondisce e scrive pagine che ci legheranno nel futuro. Amicizia con i bimbi. Loro sono i primi. Ci aspettavano come si aspetta un vecchio amico. Davanti a casa. Guardando la strada. È così ci hanno salutato. Come si saluta un vecchio amico. Davanti casa. Guardando la strada fino a che il pulmino non è scomparso nelle curve della strada. La pace si costruisce dall'amicizia. Amicizia è un calcio a un pallone. Ma anche culture che si incontrano. Amicizia è darsi una carezza ma anche preparare un ballo per salutare i cantieristi.

Il terzo brindisi è per i defunti. Qui i bicchieri non tintinnano. Qui si beve. In silenzio. Non c'è una regola ma non si ride al terzo brindisi. I defunti sono la nostra storia. La nostra carne. Oggi siamo qui perché qualcuno prima ancora che noi potessimo camminare ci ha amato. Una madre. Una nonna. I defunti sono quelli che hanno iniziato le tradizioni. Le radici. È un albero senza radici muore presto. Al primo vento cade.

Il quarto brindisi è per l'amore. Non c'è amicizia senza amore. Non c'è pace senza amore. L'amore fa girare il mondo. Fa girare noi per questo paese che ci da amore. Ci insegna l'amore. L'amore ci ha fatto partire. L'amore dei nostri cari ci ha lasciato partire. L'amore ci fa sentire accolti. L'amore ci fa sentire a casa. L'amore è una casa. L'amore unisce paesi diversi. L'amore che riceviamo in questi giorni è traccia dell'amore che Dio ci riserva ogni giorno.

I brindisi continuano. Ieri ne abbiamo contati 25. Poi chi si ricorda. Brindare per comunicare le cose importanti. Per costruire idee. Attorno a un buon kachapuri. Proprio come i primi cristiani che si riconoscevano chiesa cenando. In memoria.  Due Chiese si incontrano. Stessa meta. Stessa strada. Percorsi diversi.

12 cantieristi. Tanti brindisi. E un cuore che non è abbastanza grande per contenere tutto ciò che ci sta accadendo. E cosi. Quando il cuore trabocca. Il cantiere ci regala qualche lacrima di gioia. Di addio. Di vita.

Salute amici. Gaumarjos. Cin cin.

Aurora e don Daniele per i georgiani!

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