lunedì 24 agosto 2015

GIBUTI: quasi casa...o forse no?

5 Agosto 2015


Sono qui a Gibuti da pochissimi giorni eppure scrivo già...eppure mi sembra di essere qui già da un po', come se fossi qui quasi da molti anni. 
Non so cos'è, ma a volte mi sento a casa come se non fossi mai andata in un'altro luogo, in un'altro Paese, come se...non fossi mai andata via da qua. 
Tuttavia, spesso mi capita anche di sentirmi spaesata, disorientata...come un pesce fuor d'acqua. Mi sento un po' "esterna", straniera, e sopratutto di fronte a certe situazioni mi sento anche impotente, incapace di reagire, come se qualcosa mi bloccasse nonostante la mia voglia di fare di più!
Eppure...dentro di me mi sento felice, piena di gioia e a volte pure euforica non appena il mio sguardo incontra il loro sguardo curioso e il loro viso sorridente che spesso ti chiede "comment tu t'appelle?" come per dirti "ma tu chi sei?", e poi....poi in pochissimo tempo, come in un battito di ciglia, ti trovi circondata da bimbi di diverse età felice, sorridenti, curiosi e che immediatamente fanno a gara per stringerti la mano e darti il benvenuto (anche in lingue a me sconosciute).
Ridono, scherzano e non smettono un secondo di ripetere il mio nome; oppure di chiamarmi "Madame, Madame!", che qui è pronunciato come "Medem, Medem!". Non posso fare a meno di sorridere e guardarli con tenerezza.... e se per puro sbaglio non ti giri o non rispondi subito, loro ti rincorrono strattonandoti per la maglietta purchè tu li saluti. Bellissimi....non ho altre parole, solo questa: bellissimi!!!!

Primi giorni che sanno quasi di casa, di gioia piena, di spensieratezza ma a volte sanno anche di compassione per la loro povertà così estrema per me, che sanno di incapacità di poter fare qualcosa di più, e quindi di tristezza e inquietudine dentro me. Ma ciò che mi conforta sono i loro sorrisi così semplici da lasciare il segno, le loro risate talmente forti e sonore da sentirle da lontano, il loro buongiorno al mattino appena metti piede al centro Caritas, il loro correrti incontro non appena ti vedono, ancor prima che tu giri l'angolo, i loro abbracci e spesso la loro attenzione e "cura" verso me.
Certo...a dire il vero me l'aspettavo diversa questa Africa: forse più verde, con meno contraddizioni, con bambini un po' meno scalmanati e violenti....ma qusta è Gibuti e per quanto me l'aspettassi diverso questo pezzo d'Africa pian pian sta diventando anche mio...quindi si continua e come si dice qui Au revoir e Salaam Aleikum!

Annalisa

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