Mi sveglio un po’ più in botta del solito, probabilmente la stanchezza inizia a prendere il sopravvento. Dopo la colazione ci prepariamo e andiamo alla Cafasso House, questa volta con del materiale per un’attività che svolgeremo nel pomeriggio.
Ma la prima parte della mattina è dedicata al lavoro, e ci dividiamo ancora negli stessi gruppi di ieri. Stavolta con noi alle mucche c’è Tam, che ci fa lavorare molto più di Ezechiele ed Enoc.
Ma ad un certo punto mi allontano dal gruppo per aiutare Samuel e Andrew a trasportare il letame dalla baracca delle mucche ad alcuni campi, usando delle carriole.
Ma ad un certo punto mi allontano dal gruppo per aiutare Samuel e Andrew a trasportare il letame dalla baracca delle mucche ad alcuni campi, usando delle carriole.
Andrew mi dà i suoi stivali, e io mi trovo letteralmente nella merda fino al collo.
Facciamo un po’ a turni, c’è chi carica le carriole col letame e chi lo trasporta fino al campo. L’odore che mi si attacca addosso mi accompagnerà per tutta la giornata, ma il tempo passa in fretta tra sorrisi e canzoni. Do anche da mangiare alle mucche il cibo precedentemente tagliato.
Facciamo un po’ a turni, c’è chi carica le carriole col letame e chi lo trasporta fino al campo. L’odore che mi si attacca addosso mi accompagnerà per tutta la giornata, ma il tempo passa in fretta tra sorrisi e canzoni. Do anche da mangiare alle mucche il cibo precedentemente tagliato.
Alle 10 e mezza torniamo alla casa per il chai, e subito dopo iniziamo un attività che i ragazzi ci hanno molto richiesto: vogliono insegnarci a fare i braccialetti!
Loro sono molto bravi, e ognuno di noi ha un “maestro” personale che gli spiega passo passo il procedimento. Dopo qualche difficoltà iniziale, riusciamo tutti a capire come funziona e iniziamo a lavorare coi fili colorati che abbiamo portato dall’Italia.
Loro sono molto bravi, e ognuno di noi ha un “maestro” personale che gli spiega passo passo il procedimento. Dopo qualche difficoltà iniziale, riusciamo tutti a capire come funziona e iniziamo a lavorare coi fili colorati che abbiamo portato dall’Italia.
Dopo un’oretta ci fermiamo e andiamo in cappella tutti insieme, per la preghiera. Quest’ultima è in swahili ma fortunatamente è accompagnata da numerosi canti, che rendono il momento molto bello e particolare. Dopo la preghiera arriva l’ora del pranzo, e mangiamo gidheri, un piatto composto da fagioli, mais e patate. Il tutto condito a piacere da un ottimo peperoncino locale.
Dopo pranzo continuiamo per un po’ i nostri braccialetti, ma poi li mettiamo ancora in pausa per iniziare l’attività che abbiamo preparato per i ragazzi. Abbiamo portato con noi dei pezzi di tela su cui dovranno disegnare l’animale che vorrebbero essere. L’idea a loro piace molto e
quindi si mettono all’opera. Ognuno di noi segue un ragazzo e lo aiuta con le tempere ed il disegno.
Io seguo Little John, chiamato così perché alla Cafasso House ci sono due John e lui è il più basso dei due.
Io seguo Little John, chiamato così perché alla Cafasso House ci sono due John e lui è il più basso dei due.
John decide di disegnare un elefante. Mi chiede se è possibile avere un modello, e io cerco un immagine col telefono e gliela mostro. Prende il lavoro molto sul serio, e rimane concentratissimo per tutto il tempo. L’attenzione che tutti i ragazzi dedicano ad ogni cosa che proponiamo loro è quasi disarmante, e non smette mai di stupirci.
Prima disegnano la sagoma dell’animale con la matita, e poi lo colorano con le tempere. Little John è molto bravo, e disegna un elefante con delle proprozioni molto reali. Sembra davvero orgoglioso e soddisfatto del suo lavoro, e il suo viso si riempie di gioia. Mi ringrazia per essere stato con lui, e io gli faccio i complimenti per l’ottimo lavoro.
Finita l’attività, ce n’è subito un’altra: ieri dopo la partita mi avevano chiesto di fare loro da allenatore e di allenarli come squadra di calcio. Allora ci rechiamo tutti al campo e io e Francesca, che ha giocato a calcio, facciamo loro da allenatori per un’oretta.
Anche qui, la facilità nel gestirli e la loro attenzione a tutto quello che diciamo continua a sembrarci incredibile, e il nostro primo allenamento finisce tra mille sorrisi e con la loro richiesta di un bis.
Anche qui, la facilità nel gestirli e la loro attenzione a tutto quello che diciamo continua a sembrarci incredibile, e il nostro primo allenamento finisce tra mille sorrisi e con la loro richiesta di un bis.
Torniamo alla Cafasso House per prendere le nostre cose e li salutiamo. Lasciamo lì i braccialetti per continuare domani. Quando torno incontro Felix e gli chiedo se gli è piaciuta l’attività che abbiamo fatto fare ai ragazzi e se i disegni sono di suo gradimento. Mi risponde che è stata un’ottima attività, perchè dal tipo di animale scelto dai ragazzi si possono scoprire molte cose sulla loro personalità. Ci fa anche qualche esempio, e noi ascoltiamo molto interessati e constatiamo quanto di vero ci sia nelle sue parole.
Al ritorno sono distrutto. Ci fermiamo in un baracchino fuori dalla parrocchia per comprare due bottiglie di bibite da bere tutti insieme: siamo in calo di zuccheri.
Io, Chiara e Francesca incontriamo Padre Alex e ci fermiamo a parlare con lui fino all’ora di cena. La conversazione assume la forma di una divertentissima lezione di inglese per Francesca, e a noi si unisce anche Bekele, il seminarista che da ieri dorme nella mia stanza insieme a Steve.
Io, Chiara e Francesca incontriamo Padre Alex e ci fermiamo a parlare con lui fino all’ora di cena. La conversazione assume la forma di una divertentissima lezione di inglese per Francesca, e a noi si unisce anche Bekele, il seminarista che da ieri dorme nella mia stanza insieme a Steve.
Per pranzo ci sono i chapati con piselli e carote. Sono affamatissimo e spazzolo il mio piatto con gusto. Non rimaniamo in cucina come al solito perchè siamo davvero tanto stanchi.
Nella camera delle ragazze riguardiamo per foto che Marta ci ha fatto durante la giornata, facendoci delle grasse risate.
Nella camera delle ragazze riguardiamo per foto che Marta ci ha fatto durante la giornata, facendoci delle grasse risate.
Mentre scrivo questo post, Bekele già dorme. Steve è appena arrivato con un nuovo compagno di stanza. Di lui non so nulla, mi ha solo detto che è un prete. Domani lo conoscerò meglio.
Domani faremo le tagliatelle al sugo con i ragazzi della Cafasso House.
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