porto nel cuore le domande dei
ragazzi che mi sono stati affidati, che spaziavano in ogni ambito con la voglia
di capire e di avere delle risposte anche dove non ce n’erano;
porto nel cuore le facce
sorprese, stupite, di fronte alle contraddizioni che il Kenya offre e regala a
chi va a visitarlo;
porto nel cuore la sorpresa e
le urla di gioia di fronte a una pentola di spaghetti al sugo cucinati a
sorpresa;
porto nel cuore la voglia di
fare, la voglia di esserci a pieno in questa esperienza e di fare tutto il
possibile nelle attività, nei momenti di confronto;
porto nel cuore la voglia di
provare esperienze nuove, dal piki piki, al matatu, al tuc tuc (solo per
citarne alcuni);
porto nel cuore i nuovi amici, e quelli di vecchia data rincontrati durante questa esperienza;
porto nel cuore chi ci ha
seguiti passo dopo passo durante queste tre settimane, e ci ha accompagnato
ovunque;
porto nel cuore le camminate,
a volte molto lunghe, che ci hanno permesso di vedere, guardare e osservare, e
soprattutto conoscere e conoscerci;
porto nel cuore le messe, i
canti e le danze, che fanno venire voglia di pregare, le canzoni imparate e le
preghiere condivise;
porto nel cuore la quantità
indefinita di bambini, ragazzi, giovani incontrati durante le nostre attività,
la loro voglia di conoscerci e di capire, e magari di sfatare qualche mito sull’Europa
porto nel cuore gli abbracci,
i sorrisi, le lacrime, i saluti e la non voglia di tornare a casa, le valigie
che non volevano chiudersi, e la necessità di stare con la gente fino all’ultimo
secondo;
porto nel cuore i ragazzi
della Cafasso, i bimbi di Kamiti, i detenuti della YCTC e delle altre prigioni,
i bimbi dei vari centri di accoglienza e riabilitazione, gli abitanti di Soweto
e Korogocho, gli abitanti della
parrocchia di Kahawa West e i suoi giovani, tutti i social worker incontrati, i
ragazzi del centro Mahali pa Usalama, i bimbi e i giovani della parrocchia di
Changamwe;
porto nel cuore i pensieri che
volavano insieme agli aerei che ci hanno riportato in Italia, che confondono,
che spettinano la vita!
Porto
ovviamente nel cuore, in un posto speciale, i MIEI cantieristi, i loro sorrisi,
i loro abbracci, la loro musica, il loro lavoro, il loro esserci nella loro
semplicità.
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